Deposito incontrollato di spazzatura: la procura indaga il papà di Di Maio. Il legale: “Ipotesi astratta”

Il fascicolo è stato aperto dopo il ritrovamento di rifiuti inerti nel terreno nei pressi della vecchia masseria di famiglia

Foto LaPresse - Alessandro Pone

NAPOLI – Antonio Di Maio, padre del vicepremier pentastellato Luigi, è finito sotto indagine. La procura di Nola ha aperto un fascicolo sul papà del ministro del Lavoro per deposito incontrollato di rifiuti. Il provvedimento è scattato dopo il blitz dei vigili urbani di alcune settimane fa: gli agenti trovarono spazzatura inerte in un terreno attiguo alla vecchia masseria di famiglia.

Aree sequestrate a fine novembre

Il boom mediatico scoppiò in seguito al servizio della trasmissione ‘Le Iene’ sul presunto lavoratore in nero. Alla fine di novembre tre agenti della Municipale, assieme al personale dell’ufficio Tecnico del Comune di Mariglianella (dove si trova l’appezzamento) effettuarono un sopralluogo in un’area di cui Di Maio padre e comproprietario. La delegazione del Comune, assieme ad un rappresentante della famiglia Di Maio, riscontrò la presenza di piccole opere abusive nella vecchia masseria (come un box in lamiera) e alcuni rifiuti inerti, di vecchi secchi e di una carriola. Per questo motivo le arre interessate erano state sottoposte a sequestro. Ora l’avvio delle indagini per deposito incontrollato di rifiuti.

Nei giorni scorsi Di Maio senior aveva presentato le controdeduzioni

Dopo il provvedimento scaturito dal sopralluogo dei vigili con l’Utc, Di Maio senior aveva presentato le sue controdeduzioni in Comune contro la procedura per l’ordinanza di abbattimento delle opere considerate abusive della rimozione dei rifiuti. Saranno adesso i dipendenti del Municipio a valutare l’esistenza o meno dei presupposti per far scattare l’abbattimento. Il legale di Antonio Di Maio, come riportato da Sky, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione sulla vicenda. Anche se dalle sue parole è trapelata una certa serenità. Nessun commento sull’apertura dell’indagine, per il momento, è invece arrivato dal leader dei Cinque Stelle.

Interviene l’avvocato difensore

Il pubblico ministero ha provveduto a convalidare il sequestro disposto dalla polizia municipale. Sulla questione è intervenuto, come riportato dal Giornale, il legale di Antonio Di Maio, l’avvocato Saverio Campana: “Ci troviamo di fronte a un’ipotesi astratta. Il sequestro è finalizzato a consentire all’Arpac di stabilire se quanto rinvenuto rientri o meno nella categoria di rifiuti. Se anche fosse accertato però, la semplice rimozione porterebbe, in automatico, all’estinzione del reato”.

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