Di Maio-Carfagna, la strana coppia. Asse ‘pericoloso’ per i soldi al Sud

Nuovo asse ‘grillusconiano’ nel governo Draghi. I ministri campani si muovono ma senza pestare i piedi a Salvini

NAPOLI – Vedere ‘strane coppie’ nel mondo politico ormai è sempre più frequente. I confini dei partiti sono labili, le larghe intese una norma, e gli oltranzisti non si vedono più, al punto che forze come Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Lega fanno parte oggi dello stesso governo a guida Mario Draghi. Una situazione che spinge i rappresentanti dei partiti, anche gli stessi vertici, a cooperare, a conoscersi meglio, a mettere in campo progetti. Fino a qualche anno fa vede un grillino e un berlusconiano allo stesso tavolo sarebbe stato considerato eretico. Oggi è la normalità, anche se ai dissidenti nostalgici del vecchio Movimento non va giù neanche un po’.

L’ultima ‘strana coppia’ è quella formata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ex (ma fino a un certo punto) capo politico del Movimento e la ministra del Sud Mara Carfagna (foto Lp), berlusconiana (ma fino a un certo punto) storica. Entrambi campani si dichiarano pronti a battersi per fermare l’ingiustizia di un Mezzogiorno penalizzato dalla gestione del Recovery (sulla quale metteranno entrambi la firma. “Le Regioni del Mezzogiorno detengono ancora una quota troppo piccola nel nostro export, circa 43 miliardi nel 2020, ovvero il 10% circa dell’export italiano. La Campania, pur essendo la regione meridionale con il maggiore volume di esportazioni, il 24,7% delle esportazioni totali del Mezzogiorno, ha ancora un grande potenziale da sfruttare, che l’ultimo Rapporto ICE stima in 8 miliardi di euro.

Occorre liberare questo potenziale con ulteriori strategie e strumenti mirati – si legge nella lettera inviata all’assemblea di Cna Campania Nord a Napoli – In quest’ottica abbiamo voluto rafforzare la collaborazione con il Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale con un Protocollo d’Intesa con la Ministra Carfagna con l’intento di migliorare il posizionamento internazionale delle imprese del Mezzogiorno”.

E l’assist pentastellato viene prontamente raccolto da Carfagna, ministro per la Coesione territoriale che interviene dal profondo Nord (Edolo, provincia di Brescia). “Il divario italiano, nella mia visione, non è solo quello tra Nord e Sud ma anche quello tra aree metropolitane e Comuni minori, tra pianura e montagna. La mia intenzione è qualificare meglio l’azione di coesione sulle aree interne e quindi inserire tra le zone che saranno oggetto dell’intervento anche la montagna, oltre alle isole minori. Il progetto nasce dalla stretta collaborazione con la collega Mariastella Gelmini, che ha la delega alla montagna, e da un’idea di coesione più ‘larga’ di quella abituale. La straordinaria varietà del territorio del nostro Paese, con tutto ciò che alimenta in termini economici, sociali, persino gastronomici, ha costituito per secoli un vantaggio competitivo. Questo vantaggio è andato scemando nel tempo, ma può e deve essere ricostituito costruendo opportunità di sviluppo coerenti con la vocazione e l’esperienza di ogni ambiente”, ha detto nel corso del suo intervento a un evento pubblico. Insomma, grillini e berlusconiani paladini del Sud. Ma senza dirlo troppo ad alta voce, altrimenti Matteo Salvini finisce per contrariarsi.

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