Di Maio non molla: taglieremo le pensioni d’oro. Tria conferma: per far quadrare i conti non c’è bisogno della patrimoniale

La linea del governo è chiara: proseguire nella riduzione del deficit pubblico senza bisogno di provvedimenti drastici come la patrimoniale. Basta iniziare a tagliare tutte quelle sacche di privilegio che pesano sullo Stato per centinaia di milioni di euro

Luigi Di Maio in televisione
Luigi Di Maio in televisione

ROMADi Maio conferma la volontà di andare avanti sul taglio delle pensioni d’oro. “Questa settimana o al massimo la prossima – ha detto questa mattina sugli schermi di Rai 3 – si procederà con il taglio dei vitalizi e poi sarà incardinato il disegno di legge sulle pensioni d’oro. Con la speranza di approvarlo entro l’estate”. La linea del governo è chiara: proseguire nella riduzione del deficit senza bisogno di provvedimenti drastici come la patrimoniale. Basta iniziare a tagliare tutte quelle sacche di privilegio che pesano sullo Stato per centinaia di milioni di euro. E le pensioni d’oro sono solo la punta dell’iceberg. “Quando si vuole i soldi si trovano – ha detto Di Maio – e lo stiamo dimostrando”.

La riforma delle pensioni

Sulla riforma delle pensioni si prevede l’introduzione della cosiddetta ‘quota 100’. Il ministro del Lavoro ha spiegato che l’intenzione è quella di procedere attraverso un disegno di legge da far approvare, almeno dal Senato, prima della pausa estiva. Prima bisognerà varare il taglio dei vitalizi degli ex parlamentari, nell’ottica di colpire prima la “casta” e poi tutti gli altri cittadini che hanno assegni pensionistici elevati e non maturati con i contributi. L’obiettivo è reperire risorse per aumentare le pensioni più basse.

Il gioco d’azzardo

“Sono molto contento – ha detto Di Maio – che il primo atto economico di questo governo riguardi il divieto di pubblicità al gioco d’azzardo. I contratti in essere in anno dovranno chiudersi”. Ed ecco gli altri fronti aperti: “Quelle aziende che prendono soldi dallo Stato, se delocalizzano all’esterno li devono restituire moltiplicati per quattro”. E ancora, sulla precarietà: “Abbiamo eliminato l’abuso dei contratti a tempo determinato”. Per le imprese: “I professionisti non avranno più lo split payment e elimineremo lo spesometro, per non essere più schiavi della burocrazia. E disattiveremo il redditometro: erano tutti strumenti creati per combattere gli evasori, ma così si combatteva quelli che pagavano sempre le tasse. Abbiamo semplificato i controlli fiscali e dal primo gennaio inizierà la fatturazione elettronica. Combattiamo i furbi e lasciamo in pace gli onesti. Quello che avevamo detto l’abbiamo fatto, e subito, con un decreto”.

Tria rassicura: non c’è bisogno della patrimoniale

“Il dovere di un ministro dell’Economia – ha detto Di Maio – è di essere sempre prudente. Per questo abbiamo scelto Tria”. Ed eccolo, sempre ieri mattina, il ministro Tria: “La riduzione del debito pubblico è uno degli obiettivi principali del governo – ha detto nel corso dell’audizione davanti alle commissioni di Camera e Senato – Questi interventi sono necessari per mantenere e rafforzare la fiducia degli investitori internazionali e italiani nell’economia del paese. La patrimoniale non è in discussione nel governo, e io non sono favorevole”.

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