Il dietrofront di Salvini: restiamo nell’eurozona

Foto Stefano Cavicchi/LaPresse

ROMA (Alfredo Stella) – Conferenza stampa di Matteo Salvini al Parlamento europeo di Strasburgo. Il leader della Lega ha toccato importanti temi tra cui la non più probabile uscita dalla moneta unica europea, nonostante sia sempre disponibile al confronto che verta le politiche monetarie: “L’uscita solitaria dall’ euro non è auspicabile – ha sottolineato ai giornalisti presenti – rispetto all’ipotesi che l’Italia abbandoni a breve il sistema della moneta unica; l’uscita dall’euro solitaria non è auspicabile ma, se c’è una maggioranza di governo che vuole ridiscutere le politiche monetarie, noi saremo tra quelli”. Intanto nella sede della Lega si lavora affinché tutto possa procedere secondo i programmi voluti dal partito e ‘sottoscritti’ dall’elettorato. Sul tavolo ‘leghista’ il piano inerente il lavoro e emergenze “su cui – ha aggiunto – se ci sarà una maggioranza mi prendo il dovere e l’onere di governare e di non avere le smanie di andare al governo con chiunque. Se per andare al governo devo portare chi è stato bocciato al voto, allora no”. E per quanto inerente le possibilità di scelta per le presidenze di Camera e Senato sembra ancora non aver deciso nulla. Anzi lo smentisce in maniera categorica: “Non ho sentito nessuno. Leggo sui giornali di retroscena (…) e siccome i contatti li terrò io con tutti, ascolterò, come è mio dovere, Di Maio, Renzi, Grasso e stasera stessa incontrerò prima gli alleati, Berlusconi e la Meloni. Sarebbe stata una scorrettezza incontrare gli altri prima di vedere i miei alleati”. Ma il Leader del Carroccio ha scartato l’ipotesi di alleanza con Di Maio in quanto i programmi dei sue partiti “sono molto diversi – ha sottolineato – ha vinto la coalizione di centrodestra, non è autosufficiente alla Camera e al Senato, ma sicuramente non posso allearmi con chi ha male governato negli ultimi anni, quindi ipotesi di governi che prevedano Renzi e Boschi o Gentiloni sono inimmaginabili. Il nostro obiettivo – ha continuato – è quello di un governo di centrodestra, con un programma di centrodestra, e poi chi vivrà vedrà”. Ma oltre a guardare al prossimo governo, Salvini ha gettato l’occhio un po’ più in là, ovvero alle prossime elezioni europee in quanto “uno snodo essenziale, perché finalmente potrà finire l’eterno inciucio tra popolari e socialisti che mal governa questa Unione da troppi anni. E se i popoli europei voteranno come hanno votato gli italiani – ha aggiunto – finalmente ci sarà una bella iniezione di normalità, di identità di sicurezza, di voglia di lavorare, al di là dei vincoli e delle normative europee che stanno strangolando l’Italia e non solo”. E cosa risaputa che nel programma leghista c’è la stretta agli sbarchi e agli immigrati irregolari “ridurre gli sbarchi, accelerare i tempi per distinguere i profughi veri da quelli falsi, tornare a controllare i confini e ridiscutere i contributi dell’Italia all’Ue a fronte di un nulla o quasi sul fronte della tutela dei confini esterni”.

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