Draghi al Museo della Liberazione: “No a revisionismi, non tutti gli italiani furono brava gente”

Il premier alle celebrazioni per la Festa della Liberazione: "Non scegliere è immorale"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 16-04-2021 Roma Politica Conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Draghi Nella foto Mario Draghi Photo Roberto Monaldo / LaPresse 16-04-2021 Rome (Italy) Press conference of the Prime Minister Mario Draghi In the pic Mario Draghi

ROMA – Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, insieme al Ministro della Cultura Dario Franceschini e accompagnato dal Presidente Antonio Parisella è al museo storico della Liberazione. In particolare Draghi vedrà la sede del Servizio di sicurezza e della Polizia di sicurezza tedeschi; la cella dove furono tenuti prigionieri Giuliano Vassalli e il Tenente Arrigo Paladini e dove si trovano le testimonianze documentali dei prigionieri detenuti a via Tasso e uccisi alle Fosse Ardeatine e a Forte Bravetta e quelle del carcere di via Tasso. Al termine della visita il Presidente ascolterà la testimonianza di Modestino De Angelis, figlio di Gerardo De Angelis imprigionato a via Tasso e poi ucciso alle Fosse Ardeatine e, dopo un intervento, prima di lasciare il museo firmerà il libro d’Onore del museo.

“La senatrice Liliana Segre ha voluto che la scritta Indifferenza fosse messa all’ingresso del memoriale di Milano per ricordarci che insieme ai partigiani e ai combattenti per la libertà vi furono molti che si voltarono dall’altra parte, in cui è più facile far finta di niente – ha specificato Draghi – Nell’onorare la memoria di chi lottò per la libertà dobbiamo anche ricordarci che non fummo tutti noi italiani brava gente, dobbiamo ricordare che non scegliere è immorale, significa far morire un’altra voltà chi mostrò coraggio davanti agli occupanti e sacrificò se stesso per consentirci di vivere in un paese democratico”. 

“Nei musei che riaprono mi auguro che con le necessarie precauzioni molti giovani abbiano l’opportunità di visitare queste stanze – ha detto Draghi – di conoscere le storie dei combattenti per la libertà che qui sono stati torturati e uccisi, di capire fino in fondo il senso del loro sacrificio di comprendere c he senza il loro coraggio non avremmo libertà e diritti di cui oggi godiamo”.

(LaPresse)

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