Editoria.tv intervista Clemente. Il direttore: carta stampata? Le istituzioni facciano di più per tutelarla

"Il pluralismo dell’informazione è la pietra angolare della nostra democrazia"

“La carta stampata è un patrimonio da preservare”. Non può morire e dalla pandemia ne uscirà rafforzata: sono le speranze di Ugo Clemente, direttore editoriale di Cronache di Napoli, Cronache di Caserta e Cronachedi.it, raccontate al giornalista Giovanni Vasso.
Nell’intervista pubblica su editoria.tv (clicca qui per leggerla)
, Clemente ha affrontato gli effetti dell’emergenza sanitaria sui quotidiani: “Ha avuto un ruolo determinate nella scelta degli argomenti”. Ma, secondo il direttore, la pandemia, sostanzialmente, ha cambiato quasi tutto. Unica eccezione i politici “di ogni colore”. “Già prima si distinguevano per inadeguatezza e vanagloria, indipendentemente dal colore. Il virus ha messo in evidenza ancor di più la loro incapacità di risolvere i problemi concreti e la tendenza a basare la loro attività politica solo sugli slogan e su annunci che non si tradurranno mai in realtà”.

Tornando al futuro della carta stampata, Clemente, rispondendo alle domande di Vasso, ha evidenziando come “il pluralismo dell’informazione è la pietra angolare della nostra democrazia”. “Non è un caso che gli altri Paesi europei e non solo – ha proseguito – sostengano i giornali liberi molto più che in Italia. Da noi è un valore garantito dalla Costituzione, un aspetto imprescindibile della libertà di stampa e di pensiero. Dovremmo fare di più per difenderlo”. E le istituzioni, infatti, almeno finora, hanno fatto “troppo poco”.

“Il sottosegretario con delega all’Editoria Andrea Martella sta studiando una nuova legge. Le dichiarazioni che ha reso finora – ha concluso Clemente – lasciano ben sperare, mi pare che sia una persona molto sensibile a questo tema e che conosca molto bene la materia”.

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