Egitto, Amnesty: “Al-Sisi non comprometta l’impegno dell’Unione africana sui diritti umani”

Il leader egiziano assumerà l'incarico di presidente dell'organizzazione il 10 febbraio

(Photo by Ludovic MARIN / AFP)

MILANO – Amnesty International ha sollecitato gli Stati membri dell’Unione africana ad assicurare che la presidenza egiziana non comprometta il funzionamento dei meccanismi dell’Unione africana in materia dei diritti umani. Lo comunica Amnesty International in una nota.

L’appello di Amnesty al presidente dell’Egitto

Il presidente dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi assumerà l’incarico di presidente dell’Unione africana il 10 febbraio. Ciò durante la 32esima sessione ordinaria in programma ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia. “Nel corso della sua presidenza, Abdel Fattah al-Sisi ha mostrato un impressionante disprezzo per i diritti umani. Sotto la sua leadership, l’Egitto ha conosciuto un catastrofico declino dal punto di vista dei diritti e delle libertà”. Lo ha dichiarato Najia Bounaim, direttrice delle campagne sull’Africa del Nord di Amnesty International.

Egitto, l’obiettivo è salvaguardare i diritti umani

“Vi sono infatti concreti timori sul potenziale impatto che la presidenza di al-Sisi rischia di avere sull’indipendenza dei meccanismi regionali sui diritti umani e sul dialogo di questi ultimi con la società civile africana”, ha aggiunto Bounaim. “Dal 2015 l’Egitto – rimarca Amnesty – ha infatti orchestrato un feroce e concertato attacco contro la commissione africana dei diritti umani e dei popoli. Il meccanismo che monitora la situazione dei diritti umani negli stati africani. La commissione ha ricevuto decine di denunce di violazioni dei diritti umani contro l’Egitto”.

Repressioni e delitti sotto la presidenza di Al-Sisi

“Sotto la presidenza al-Sisi, infatti, le autorità egiziane si sono rese responsabili di uccisioni di massa di manifestanti, diffuse sparizioni forzate. E, inoltre, centinaia di condanne a morte al termine di processi irregolari – accusa Amnesty International -. Inoltre, è in corso il peggiore giro di vite sulla libertà d’espressione nella storia recente del Paese. Il Parlamento egiziano sta esaminando una serie di emendamenti alla Costituzione che espanderebbero le competenze dei tribunali militari, comprometterebbero l’indipendenza dei giudici. E consentirebbero poi ad al-Sisi di rimanere potenzialmente alla presidenza fino al 2034″.

L’impegno degli stati membri dell’Unione africana

“Gli Stati membri dell’Unione africana devono quindi assicurare che l’Egitto, capo politico dell’organizzazione per il 2019, sostenga i valori e i principi dell’Unione africana. Tra i quali vi è il rispetto per i diritti umani e dei popoli”, ha aggiunto Bounaim. Amnesty International chiede dunque all’Egitto, in qualità di presidente di turno dell’Unione africana, di ratificare importanti trattati regionali.

(LaPresse)

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