Elezioni in Libia, Haftar avverte: trasparenza o le facciamo abortire

Italia e Francia stanno a guardare, ma con visioni totalmente opposte

LP / AFP PHOTO / Mahmud TURKIA

TRIPOLI – Le elezioni in Libia potrebbero svolgersi entro il mese di dicembre, ma il clima inizia a farsi teso. A rendere la già complicata situazione ancor più delicata ci ha pensato il generale il generale Khalifa Haftar, comandante dell’Esercito nazionale libico. Elezioni eque o le faremo abortire: è stato questo, in breve, il concetto espresso dal generale. In pratica, o si procede nella piena trasparenza, o, anche con la forza, le milizie libiche faranno saltare tutto. Compreso gli accordi esterni. E a guardare con grande attenzione la situazione sono soprattutto Itaia e Francia. Anche se le due nazioni sono in netto contrasto sul futuro.

Macron vuole fare in fretta: al voto il 10 dicembre

La Francia non vuole perdere tempo e spere di mandare la Libia alle urne al più presto. Per il presidente Macron, la guerriglia fra bande la sta facendo da padrona: in agenda, la priorità deve essere quella di andare al voto al più presto per ripristinare l’ordine. Secondo gli accordi stabiliti nella road map stilata con l’Onu lo scorso giugno, la possibile data sarebbe il prossimo 10 dicembre. Dall’Eliseo hanno fatto saper che il dovere della comunità internazionale è quella di rimanere unita e compatta per fermare chiunque voglia ostacolare il processo organizzativo delle elezioni.

Moavero: la data delle elezioni la decide il popolo

Mentre Parigi preme per stabilire dall’esterno quando la Libia andrà alle urne, la visione ‘nostrana’ è totalemente opposta. Il ministro agli Affari Esterni Moavero, infatti, ha definito ‘curioso’ il voler stabilire la data delle elezioni da fuori. “Siamo dell’idea che la date elle votazioni la scioglie il popolo da solo, quando tempi sono maturi”, ha dichiarato qualche giorno fa in un’udienza alla Camera dei deputati. L’impressione è che, a mediare il tutto, dovrà essere solo l’Onu.

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