Elezioni, Zaia: “I nostri alleati chiariscano la linea sull’autonomia prima del voto”

Le parole del presidente della Regione Veneto

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse Nella foto: Luca Zaia

TORINO – “Lo dico a tutti i nostri compagni di viaggio. Anzi, lo dico a tutti. L’autonomia non è un regalo da dare a qualche Regione, e di certo non è un esproprio o una carognata che alcune Regioni fanno contro qualcuno. È vero che l’Italia è lunga e stretta, ma non sono più i tempi per usare una voce a Palermo e una voce diversa a Treviso. Dunque, se si rispetta il cittadino, l’atteggiamento verso l’autonomia va chiarito subito, prima di votare. In maniera limpida, senza giri di parole. Del resto la Costituzione, che prevede l’autonomia, dice che ci vuole un sì o un no. Il ‘ni’ non è previsto”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia in una intervista al ‘Corriere della Sera’.

“Io penso che dentro al centrodestra è bene che tutti siano chiari nei confronti dei cittadini che ci guardano e che ci giudicano. Avere il consenso per andare a governare come coalizione vuol dire assumersi una responsabilità che rispetto al passato è ancora più forte, visto che le famiglie non sbarcano il lunario. E l’autonomia è un fattore di efficienza – ha aggiunto – Per Crosetto prima dell’autonomia è necessario il presidenzialismo? Quando il cittadino viene chiamato a un’elezione diretta, io sono sempre d’accordo. Del resto, lo abbiamo visto bene: le elezioni che funzionano meglio in Italia sono quelle dei governatori e dei sindaci, che da anni e anni garantiscono governi che funzionano nelle Regioni e nelle città. Detto questo, io ribadisco che l’autonomia non è una cosa tra le altre, non può essere affrontata dicendo che ci sono altre priorità: anche perché è un modo di aiutare questo Paese ad uscire dalla crisi. Chiunque vada a governare ha i compiti già fatti. Ora abbiamo in mano una legge quadro adottabile dal Consiglio dei ministri e pronta per la discussione in Parlamento. Non c’è più niente da studiare: chi è contro l’autonomia è contro la Costituzione”.

(LaPresse)

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