Emilia-Romagna, Bonaccini inaugura laboratorio pasta per malati autismo

La 'pasta che libera tutti' è lo slogan del prodotto che nasce al 'Tortellante', il laboratorio didattico ideato nel 2016 dall’associazione ‘Aut Aut’ di Modena. Qui, dove ragazzi delle scuole medie superiori e giovani adulti autistici imparano, con l’aiuto delle cosiddette 'sfogline', a confezionare pasta fresca fatta a mano. In particolare tortellini.

Foto LaPresse - Stefano Costantino
Bologna, 11 nov. (laPresse) – La ‘pasta che libera tutti’ è lo slogan del prodotto che nasce al ‘Tortellante’, il laboratorio didattico ideato nel 2016 dall’associazione ‘Aut Aut’ di Modena. Qui, dove ragazzi delle scuole medie superiori e giovani adulti autistici imparano, con l’aiuto delle cosiddette ‘sfogline’, a confezionare pasta fresca fatta a mano. In particolare tortellini. Dall’esperienza del ‘Tortellante’ si è costituita quest’anno l’omonima associazione di promozione sociale, riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna. Questa  ha lo scopo di migliorare l’autonomia e la socializzazione e insegnare un mestiere a chi soffre di disturbi dello spettro autistico. Taglio del nastro per la nuova sede, in via Borelli a Modena, oggi pomeriggio con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli. Inoltre  lo chef Massimo Bottura, che assieme alle famiglie e ai volontari sono sostenitori del progetto.

dunque

Situata nella palazzina a due piani dell’ex mercato ortofrutticolo, ospita al piano terra il laboratorio di pasta fresca. Al primo piano la parte residenziale dove le persone autistiche che frequentano il laboratorio (25 partecipanti, tra i 15 e i 25 anni) potranno anche sperimentare, inizialmente per brevi periodi, la vita domestica e in gruppo al di fuori della famiglia di origine.  “Un bellissimo esempio di come si possa dare risposta ai bambini e ai giovani affetti da disturbi dello spettro autistico. Bambini che chiedono di non essere isolati dal resto del mondo – sottolinea Bonaccini -. Un progetto di cui andare fieri. Nato per offrire a queste persone la prospettiva di una vita adulta indipendente nella comunità, e ancora più meritorio perché riesce a coinvolgere servizi, volontari, famiglie”.

 

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