Ergastolo ai mafiosi, la Corte di Strasburgo boccia l’Italia. Di Maio: “Non condividiamo la scelta”

Al vaglio dei giudici il caso di Marcello Viola, in carcere dagli anni Novanta per omicidio, mafia, armi e rapimento di persona

Corte europea per i diritti umani a Strasburgo (Photo by Frederick FLORIN / AFP)

La legge sull’ergastolo ostativo viola il diritto di non essere sottoposti a trattamenti inumani e degradati: a metterlo nero su bianco è stata la Corte di Strasburgo. I giudici hanno rifiutato la proposta del governo italiano di sottoporre la misura ad un nuovo giudizio. La condanna della Corte, ora, è definitiva.

Il verdetto sostiene che la giustizia italiana non può disporre il carcere a vita basandosi sulla scelta di un detenuto in carcere per reati di mafia di non voler collaborare con la giustizia.  Perché il suo no potrebbe essere determinato non dal mancato pentimento degli atti compiuti o dal legame costante con l’organizzazione criminale, ma anche dal timore di mettere in pericolo la propria vita e quella dei propri cari.

La Corte di Strasbrugo si è espressa sull’ergastolo ostativo esaminando il caso di Marcello Viola, detenuto dagli anni Novanta per mafia, armi, omicidio e rapimento.

Duro il commento di Luigi Di Maio alla decisione dei giudici europei: “Oggi la Corte di Strasburgo ci dice che” l’ergastolo ostativo “viola i diritti umani e che dovremmo riformarla. Ma stiamo scherzando? Se vai a braccetto con la mafia, se distruggi la vita di intere famiglie e persone innocenti, ti fai il carcere secondo certe regole. Nessun beneficio penitenziario, nessuna libertà condizionata. Paghi, punto. Qui piangiamo ancora i nostri eroi, le nostre vittime, e ora dovremmo pensare a tutelare i diritti dei loro carnefici? Il M5S non condivide in alcun modo la decisione presa dalla Corte”

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