Esplosione a Yancheng, il bilancio è di 62 morti

Più di mille persone sono state evacuate dalla zona. Al momento anche 28 dispersi

PECHINO – Una tragedia, destinata ad avere conseguenze anche in futuro. Ed un bilancio vittime che sale in modo vertiginoso giorno dopo giorno. Al momento sono 62 i morti, centinaia i feriti, tra i quali 90 in condizioni gravissime e 28 dispersi. Dati che fanno rabbrividire e che si riferiscono all’esplosione avvenuta due giorni fa in un impianto chimico della città di Yancheng, nella provincia orientale cinese del Jiangsu.

Scene drammatiche nei pressi dell’impianto di Yancheng

Al cospetto dei soccorritori, centinaia impegnati giorno e notte, scene assolutamente drammatiche. Basta pensare che, secondo fonti ufficiali, al momento sono state identificate soltanto 26 delle vittime di quello che è considerato uno dei peggiori incidenti industriali della Cina negli ultimi anni. Da un lato le fiamme o la ricerca dei dispersi, per i quali ormai le speranze di ritrovarli in vita sono davvero poche, dall’altro la paura generale, tant’è vero che quasi mille persone, tutte residenti nelle zone limitrofe all’impianto, sono state evacuate dalle forze dell’ordine. Un provvedimento considerato necessaria precauzione per le possibili perdite chimiche dovute al disastro nonché al rischio che possano verificarsi ulteriori esplosioni. Impressionanti, come detto, le immagini che vengono costantemente diffuse dal luogo dell’esplosione.

Conseguenze devastanti

La forza impressionante della deflagrazione ha infatti creato un vero e proprio cratere che ha reso necessario l’arrivo di almeno 900 vigili del fuoco ancora oggi dispiegati in zona per estinguere definitivamente le fiamme. Le conseguenze sono state notevoli anche in zone ben distanti dell’esplosione. Chi è sul posto ha infatti descritto di finestre distrutte di edifici che sorgono addirittura a 6 chilometri dalla deflagrazione che, tra l’altro, ha causato uno shock sismico di magnitudo pari a 2.2. Si indaga intanto sulle cause. Da questo punto di vista, però, nessuna indiscrezione, se non che non ci sono al momento arresti e che le persone responsabili delle operazioni nello stabilimento sono state poste “sotto controllo”.

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