Euro 2020, Conte: “Col Belgio partiamo alla pari, nessuno sa essere squadra come noi”

"Io voto Mancini: col Belgio si può. Nessuno sa essere squadra come noi". In un intervento pubblicato sulla 'Gazzetta dello Sport', Antonio Conte esalta l'Italia di Mancini, che venerdì affronterà il Belgio per guadagnarsi un posto in semifinale di Euro 2020

Foto Francesco Mazzitello / LaPresse Nella foto: l'allenatore dell'Inter Antonio Conte

TORINO – Euro 2020, Conte: “Col Belgio partiamo alla pari, nessuno sa essere squadra come noi”. “Io voto Mancini: col Belgio si può. Nessuno sa essere squadra come noi”. In un intervento pubblicato sulla ‘Gazzetta dello Sport’, Antonio Conte esalta l’Italia di Mancini, che venerdì affronterà il Belgio per guadagnarsi un posto in semifinale di Euro 2020. “Contro il Belgio ce la giochiamo alla pari, possiamo metterli in grande difficoltà, batterli ed andare avanti – ha sottolineato l’ex allenatore dell’Inter – Le vittorie nel girone hanno evidenziato una qualità di gioco che ci ha fatto subito ben sperare. La partita con l’Austria, una squadra attrezzata, ostica e fisica ci ha messo a dura prova, evidenziando la nostra capacità di soffrire e compattarci in alcuni momenti di difficoltà. La fatica per raggiungere la vittoria può essere stata addirittura più utile rispetto a un successo facile, perché ha fatto capire a tutti quello che il gruppo azzurro sicuramente già sapeva. E cioè che andando avanti non si può più sbagliare nulla: ogni movimento con e senza palla, individuale e collettivo, ogni passaggio, pressione alta, diagonale, sovrapposizione, scalata, raddoppio, tackle, verticalizzazione, giro palla, diventa decisivo. Così come l’aspetto psicologico e l’atteggiamento: quell’indispensabile mix di grinta, concentrazione, voglia di aiutarsi, capacità di soffrire e non mollare. Una partita, a questi livelli, può essere decisa da un particolare qualsiasi, dallo sviluppo di un fallo laterale, da una distrazione o da un centimetro del corpo davanti o dietro a una linea tracciata dal Var. Ogni giocatore deve mettere al servizio del collettivo quelle tre qualità che differenziano nel calcio moderno gli atleti top da quelli normali: forza, velocità e resistenza”.

L’allenatore pugliese ha aggiunto che “non parlo neanche delle qualità tecniche che dò per scontate. A tutto questo, che è la base per raggiungere risultati importanti, la nostra Nazionale ha dimostrato di saper aggiungere una sua fisionomia e una idea di gioco che altre squadre hanno mostrato meno, affidandosi maggiormente ad individualità importanti, capaci di decidere una partita da soli o quasi. È quello che ho visto fare anche ad alcune grandi Nazionali, date per favorite. Il Belgio nostra prossima avversaria è una squadra forte individualmente e collettivamente. Lukaku è una forza della natura, fa reparto da solo, ma scopro l’acqua calda nel dire che la presenza o meno di De Bruyne ed Hazard venerdì può cambiare gli equilibri”. Infine una battua sull’avversario di venerdì. “Stimo molto il c.t. Martinez per il lavoro svolto in questi anni, ma la prestazione contro il Portogallo non mi ha convinto del tutto sia nella fase di aggressione offensiva che nella fase difensiva. Possiamo certamente metterli in difficoltà sugli esterni e a centrocampo saranno fondamentali i tempi di gioco che sa dare Jorginho – ha concluso – Ma Mancini non ha bisogno di consigli, a livello tattico i tecnici italiani sanno preparare la partita come pochi, Roberto metterà in campo una squadra che saprà gestire ogni situazione”.

(LaPresse)

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