Europa League, la Roma non compie il miracolo: la vittoria sul Manchester non basta

Trionfo d'orgoglio dei giallorossi

Roma-Manchester United (AP Photo/Alessandra Tarantino)

ROMA – Non bastano volontà e cuore, tenacia e coraggio. Ma servono ad uscire dal campo con orgoglio e dignità e una grossa dose di rimpianti. La Roma all’Olimpico piega il Manchester United per 3-2 e si congeda dall’Europa League al penultimo ostacolo con amarezza e rabbia ripensando a quel secondo tempo ‘autolesionista’ offerto all’Old Trafford che ha di fatto segnato il match di ritorno. Troppo astuti e per alcuni tratti anche fortunati i Red Devils per ribaltare l’impossibile dopo il 6-2 dell’andata. Eppure, dopo aver gettato ad inizio gara occasioni che avrebbero indirizzato subito il match verso i canali del miracolo, nella ripresa la Roma con una reazione tutta di carattere arricchita da tre reti, si è riscattata con onore, riuscendo anche per alcuni minuti a riaccendere una luce di speranza, seppur effimera.

De Gea è autore di straordinarie quanto fortunose parate, una addirittura con il tacco con il pallone che ha danzato sulla porta, al resto dici ha pensato un atteggiamento a tratti troppo lezioso e passivo degli inglesi (soprattutto dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio) che hanno dato maggiore linfa ai giallorossi, animati da uno spirito di rivalsa che alla fine lo ha premiato. Nel silenzio dell’Olimpico, con la diriegenza Friedkin in tribuna, aleggiava l’ombra lunga di Josè Mourinho, il nuovo ‘imperatore giallorosso’ che prenderà in mano la squadra a partire dalla prossima stagione.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome