Furlan, appello della Cisl per confermare la scelta europeista

Foto LaPresse / Nicolò Campo In foto Annamaria Furlan

ROMA – Abbiamo firmato un “Documento importante, significativo per il mondo del lavoro. É un appello all’Europa, a rafforzare l’Europa, a confermare la scelta europeista che ha fatto il nostro Paese e a come vorremmo che fosse l’Europa del futuro, partendo dal presupposto che se abbiamo conosciuto anni di pace lo dobbiamo anche alla scelta dell’Europa.

Confermare la scelta europeista significa candidare l’Ue a essere portatrice di pace nel mondo ma anche a caratterizzare attraverso la qualità e il valore sociale del lavoro come vogliamo che sia la nuova Europa e come debba contribuire a valorizzare il lavoro che sempre di più dovrà caratterizzare le scelte europee. Questo significa un Europa che investe nel lavoro e in quei fattori di crescita fondamentali per il benessere e la qualità della vita delle persone ma anche per essere competitivi sulla qualità“. Lo ha detto la segreteria generale della Cisl Annamaria Furlan al termine del tavolo con Cgil, Uil e Confindustria per la stesura dell’Appello per l’Europa.

In questo momento si stanno perpetrando accordi bilaterali che vedono protagonisti Cina e USA, riteniamo che in questo discorso sia indispensabile anche per il nostro Paese avere un ‘Europa che rappresenta interessi e bisogni nei confronti del resto del mondo.


“Un’ Europa che investe in infrastrutture, in qualità del lavoro, in tecnologia, e soprattutto sui giovani”

Per questo – ha concluso – abbiamo ritenuto che servisse un appello di chi rappresenta il lavoro, che fosse utile fare un appello perché non solo si partecipi alle elezioni europee ma si partecipi in modo convinto come europeisti. Porteremo questo appello al dibattito pubblico che si sta sviluppando in tutta Europa e su questo ci impegnamo a coinvolgere quel mondo del lavoro, dei pensionati e dei giovani affinché l’Europa sia sentita non più come un’istituzione distante, cambiando sì alcuni elementi ma sapendo che solo rimanendo in Europa possiamo creare un futuro migliore dove il lavoro sia un diritto della persona e dei Paesi”.
(LaPresse)

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