TARANTO – “A questo punto non è più rinviabile una convocazione da parte del Governo perché vengano affrontate, in sede ministeriale, le diverse questioni che convivono all’interno della grande vertenza Acciaierie d’Italia”. Lo dice il coordinatore provinciale di Taranto dell’Usb, Franco Rizzo, in una nota all’indomani della “decisione della procura della Repubblica di Taranto che ha dato parere negativo al dissequestro dell’area a caldo dell’ex Ilva, chiesto dagli avvocati di Ilva in amministrazione straordinaria”.
“Il parere – scrive Rizzo dimostra che di fatto la situazione non è per niente migliorata rispetto alle condizioni del 2012, momento in cui è scoppiata la vicenda giudiziaria”.
“Una decisione che rimanda inoltre l’aumento della partecipazione pubblica al 60%, inizialmente previsto entro maggio”, aggiunge.
“Il Governo apra una discussione per chiarire quali sono le prospettive future dei lavoratori di Acciaierie d’Italia, di Ilva in As e dell’appalto con risorse che possano garantire un reddito dignitoso, quindi stabilità economica”, sottolinea il sindacalista.
“A proposito dell’appalto, vanno rilevate le solite problematiche derivanti dal consueto modus operandi posto in essere dalla committente e nel caso specifico della Peyrani Sud, società metalmeccanica operante all’interno dello stabilimento siderurgico con circa 100 dipendenti, Acciaierie d’Italia deve ben 10 mln di euro, somma che consentirebbe all’azienda appaltatrice di pagare i creditori e portare avanti regolarmente la propria attività”, prosegue.
“Il tessuto industriale locale continua a subire le ripercussioni di una gestione priva di alcuna logica e capace solo di generare ancora più disoccupazione e incertezza tra i lavoratori dell’indotto”, conclude.
(LaPresse)
