Fs, Battisti: “Alitalia? Non è colpa nostra”. “Le Ferrovie guardano a Usa e Francia”

"Noi abbiamo lavorato in maniera diligente e responsabile, se il consorzio non si è concretizzato non è stata colpa nostra".

Foto Valerio Portelli/LaPresse

MILANO – “Noi abbiamo lavorato in maniera diligente e responsabile, se il consorzio non si è concretizzato non è stata colpa nostra”. Con queste parole l’amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, ha risposto sul dossier Alitalia a Milano, a margine della presentazione dell’orario invernale di Trenitalia. Su un’eventuale riapertura del dossier, Battisti ha aggiunto: “Dovete chiedere a Patuanelli, il ministro di riferimento”. L’ad di Fs si è poi concentrato sull’azienda che guida e che sta guardando all’estero, in particolare a Francia e Usa dopo che lunedì è scattato il primo collegamento gestito da Trenitalia nel Regno Unito. Fs ora è “nella fase finale di gara”, ha detto Battisti, per la manutenzione e gestione del servizio ferroviario dell’Alta velocità negli Usa, a Washington e Los Angeles. “Non posso dire nulla, il valore della gara è di 22 miliardi su 10 anni”, ha aggiunto, concentrandosi poi sul ‘fronte’ francese: “Entro fine giugno, salvo impedimenti tecnici, contiamo di entrare sul mercato Alta velocità francese: lì sarà la vera sfida, sulla quale noi andremo a confrontarci con un sistema tradizionale molto avanzato da un punto di vista industriale. Ma sicuramente abbiamo le capacità per sfruttare al meglio la sfida su un asse fondamentale che è la Parigi – Lione – Marsiglia, e dove porteremo davvero le nostre competenze”.

Il piano

“Siamo un’azienda sana, fiore all’occhiello del Paese”, aveva detto poco prima nel corso della presentazione del nuovo orario invernale, nel salone reale della Stazione Centrale di Milano. “Chiuderemo l’anno con 600 milioni di utile che reinvestiremo completamente. Siamo il maggiore investitore del Paese: il nostro piano industriale prevede 58 miliardi di investimenti entro il 2023”. Un accenno anche alla difficile situazione di Taranto, per cui il Governo sta cercando di coinvolgere aziende pubbliche: “No – ha detto Battisti – noi al momento siamo molto concentrati su nuovi treni per i pendolari”.

Le priorità

I pendolari, da sempre i passeggeri più in difficoltà, sono ora, ha sottolineato più volte Battisti, “la nostra priorità. Per troppi anni non si è fatto nulla a causa probabilmente di un sistema drogato tra chi programma il servizio – le Regioni – e chi lo gestisce. Il nostro obiettivo è migliorare la vita dei pendolari, abbiamo investito su 600 nuovi treni: dobbiamo mettere più tecnologia a disposizione dei pendolari, per un recupero qualitativo dell’offerta”.

Sul futuro dell’Alta velocità, in particolare al Sud, l’ad di Fs ha sottolineato: “Contiamo di completare il collegamento tra Napoli e Bari in meno di due ore entro il 2026. Per l’area significherà anche creare un punto di Pil e 20mila posti di lavoro”.

La nuova offerta presentata a Milano comprende settemila treni al giorno, uno in partenza ogni 12 secondi: ritmi che scattano con il nuovo orario invernale al via da domenica prossima, 15 dicembre. Si tratta di 6.500 corse regionali, 297 Frecce, 108 Intercity Giorno e Notte e fino a 20 FrecciaLink. A questi si aggiungono 32 EuroCity e otto Euronight, che uniscono l’Italia all’Europa.

Infine, un occhio anche all’ambiente: al via con il nuovo orario anche il progetto di riduzione della plastica a bordo delle Frecce. I viaggiatori troveranno bottiglie in vetro, bicchieri di carta e palette in legno per il caffè. “Si va avanti verso uno sviluppo sostenibile”, ha spiegato Battisti, sottolineando anche che “sui nuovi treni pendolari siamo al 93% di materiali riciclabili”.


Di Claudio Maddaloni

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