Fvg, Roberti: “Via libera al ddl sugli enti locali, ridà dignità ai sindaci”

Il disegno di legge di riordino degli enti locali del Friuli Venezia Giulia è stato approvato dalla Giunta regionale in via definitiva

Foto Ufficio Stampa regione FVG/LaPresse

TRIESTE (LaPresse) – Fvg, Roberti: “Via libera al ddl sugli enti locali, ridà dignità ai sindaci”. Il disegno di legge di riordino degli enti locali del Friuli Venezia Giulia è stato approvato dalla Giunta regionale in via definitiva. Eliminando così l’obbligatorietà di adesione alle Unioni territoriali intercomunali (Uti). E introducendo la possibilità di scioglimento delle stesse Uti. Ad eccezione delle quattro che includono Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone. Al fine di salvaguardare la continuità gestionale di funzioni sensibili. Quali, ad esempio, l’edilizia scolastica.

Fvg, le dichiarazioni dell’assessore Pierpaolo Roberti

“Siamo riusciti a ridare dignità ai sindaci – afferma l’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti -. Che, supportati dalla Regione, potranno decidere dove, come e con chi collaborare”. “In quest’ultima fase – spiega Roberti, evidenziando la condivisione del provvedimento con il vicegovernatore Riccardo Riccardi, delegato alla Salute – abbiamo recepito la richiesta del Cal di prevedere che la delimitazione territoriale degli Ambiti Sociali dei Comuni venga definita con deliberazione della Giunta regionale anziché in legge”.

“Fin dal nostro insediamento – prosegue l’assessore – avevamo affermato la volontà di assicurare al sistema la massima elasticità. Garantendo ai territori la possibilità di autodeterminarsi. E, quindi, di decidere con chi volevano collaborare”. “Inserire nella norma le tabelle territoriali – sottolinea Roberti – avrebbe reso il procedimento più complesso mentre, facendo nostra la richiesta espressa dai sindaci, semplifichiamo la creazione degli Ambiti sociali e, nel momento in cui un Comune vorrà transitare da uno all’altro, sarà sufficiente una nostra delibera per renderlo operativo in qualche settimana”.

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