Gaza, raid sul campo profughi: oltre 100 morti. Il leader di Hamas: “Non ci arrenderemo”

Media Iran: "Consigliere Pasdaran ucciso in raid Israele in Siria". Respinto il piano dell'Egitto sul cessate il fuoco

La guerra in Medioriente giunge al giorno 80. Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, annuncia che almeno 100 persone sono state uccise in un attacco israeliano che ha colpito il campo profughi di al-Maghazi, nel centro della Striscia. Netanyahu: “Non ci fermeremo finché non avremo vinto”.

Primo messaggio Sinwar dal 7 ottobre: “Hamas non si arrenderà”

Hamas non si sottometterà alle “condizioni dell’occupazione”. È quanto ha detto il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, nel suo primo messaggio pubblico dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele. Secondo quanto riporta il Times of Israel, Sinwar ha riconosciuto che Hamas sta affrontando una “battaglia feroce, violenta e senza precedenti” contro Israele ma ha anche affermato che il gruppo sarebbe a suo dire in proncinto di schiacciare l’esercito israeliano.
Media Iran: “Consigliere Pasdaran ucciso in raid Israele in Siria”
Uno degli alti consiglieri dei Guardiani della rivoluzione dell’Iran noti come Pasdaran, il generale Seyed Rezi Mousavi, è stato ucciso in un attacco di Israele in Siria, nella zona Zainabiya, alla periferia di Damasco. Lo riporta l’agenzia di stampa iraniana Irna, che aggiunge che Mousavi era amico del generale iraniano Qasem Soleimani, ucciso il 3 gennaio del 2020 in un raid Usa a Baghdad in Iraq.

Hamas: “Bilancio a Gaza salito a 20.674 morti”
Il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas, afferma che “almeno 250 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore, portando il bilancio delle vittime a 20.674 persone insieme a 54.536 feriti a seguito degli attacchi aerei e terrestri israeliani”. E’ quanto si legge sull’account X di Al Jazeera.

106 morti in raid Israele su centro di Gaza
Funzionari medici palestinesi affermano che il bilancio di un attacco aereo israeliano nel centro di Gaza è salito a 106 vittime. L’annuncio rende l’attacco aereo di domenica notte nel campo profughi di Maghazi tra i più mortali tra i bombardamenti israeliani su Gaza

Hamas e Jihad respingono piano Egitto su cessate il fuoco
Hamas e la Jihad islamica hanno respinto la proposta dell’Egitto di rinunciare al potere nella striscia di Gaza in cambio di un cessate il fuoco permanente. Lo riporta ‘Haaretz’ sulla base di informazioni giunte oggi da parte di due fonti di sicurezza egiziane. “L’Egitto – si legge sul sito del giornale israeliano – ha proposto una ‘visione’, sostenuta anche dai mediatori del Qatar, che comporterebbe un cessate il fuoco in cambio del rilascio di più ostaggi e porterebbe a un accordo più ampio che coinvolge un cessate il fuoco permanente insieme a una revisione della leadership a Gaza”.

Bilancio morti in attacco campo profughi Gaza può salire
Almeno 68 persone sono morte nell’attacco aereo israeliano al campo profughi di Maghazi, a est di Deir al-Balah, nel centro della Striscia. L’ultimo spargimento di sangue avviene in un fine settimana che ha segnato alcuni degli attacchi aerei più gravi della guerra. Un portavoce del Ministero della Sanità palestiense dice che il bilancio potrebbe aumentare. Sulla scena sono stati visti trasportare corpi e feriti in un vicino ospedale. Nel frattempo, il numero di soldati israeliani uccisi in combattimento durante il fine settimana è salito a 15.

Attacco a campo profughi Gaza, decine di vittime
Almeno 68 persone sono state uccise nell’attacco aereo israeliano al campo profughi di Maghazi, a est di Deir al-Balah, nel centro della Striscia. Le vittime includono almeno 12 donne e 7 bambini, secondo i primi dati forniti dagli ospedali. In precedenza, il Ministero della Sanità di Gaza aveva comunicato un bilancio di 70 morti. L’esercito israeliano non ha ancora rilasciato commenti.

Israele non autorizza visto a 2 funzionari Onu
“Ho dato istruzioni al Ministero degli Affari Esteri di non prolungare il visto di soggiorno di uno dei dipendenti dell’organizzazione Onu in Israele e di rifiutare la richiesta di visto di un altro dipendente”, dopo l’”ipocrisia” di Un Women. Lo scrive il ministro degli Esteri di Tel Aviv, Eli Cohen, su X. “Il comportamento delle Nazioni Unite dal 7 ottobre – scrive il ministro su twitter- è una vergogna per l’organizzazione e per la comunità internazionale. Questa disgrazia è iniziata con il Segretario Generale che ha legittimato crimini di guerra e crimini contro l’umanità, è continuata con il Commissario per i Diritti Umani che pubblica diffamazioni infondate, e con UN Women, un’organizzazione che per due mesi ha ignorato gli atti di stupro commessi contro le donne israeliane”.

© Copyright LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome