Gentiloni mette in conto: “Il Governo può cadere con la Libia”

Per il presidente del Pd c'è il pericolo di infiltrazioni dei qaedisti e di contraccolpi economici

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Paolo Gentiloni

MILANO – “L’Italia è isolata in Europa e il caos libico, oltre a un rischio di ripresa dei flussi migratori, comporta un rischio per la tenuta del governo”. Così il presidente del Pd, Paolo Gentiloni, in un’intervista a La Stampa. Per questo e per “il disastro economico in corso”, l’ex premier mette in conto un voto anticipato. Che deve portare dritto alle urne, “perché non esiste alcuna possibilità di un sostegno del Pd a un eventuale governo tecnico”.

Per il presidente del Pd c’è il pericolo di infiltrazioni dei qaedisti e di contraccolpi economici

“Le conseguenze sono innanzitutto sulla sicurezza. E’ chiaro che la Libia nel caos significa anche un pericolo di infiltrazioni dalla frontiera con la Tunisia di gruppi qaedisti e in particolare di Ansar al-sharia. Poi ci sono i contraccolpi economici, per l’importanza che ha la Libia per l’Eni e per l’approvvigionamento energetico. Ed è evidente che una ripresa anche limitata di flussi migratori, dovuti al caos e alla non operatività della guardia costiera”, mette in conto Gentiloni.

“Purtroppo il prezzo rischiamo di pagarlo in Libia dove ovviamente avremmo bisogno di coinvolgere gli Usa e di lavorare con la Ue, Germania in testa. Per gestire sia i rapporti con chi promuove la guerra per procura in Libia e sia per comporre gli interessi talvolta divergenti di Italia e Francia”, sottolinea ancora Gentiloni.

(LaPresse)


LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome