Germania, Steinmeier rieletto presidente: mi batterò per la democrazia

Frank-Walter Steinmeier è stato rieletto per un secondo mandato: sarà presidente della Germania per altri cinque anni

Foto EFE/Marina Guillen

MILANO – Frank-Walter Steinmeier è stato rieletto per un secondo mandato: sarà presidente della Germania per altri cinque anni. Nel suo discorso di accettazione dell’incarico, ha promesso di combattere i nemici della democrazia e di curare le ferite lasciate dalla pandemia di coronavirus. “La mia responsabilità è per tutte le persone che vivono nel nostro Paese. Al di sopra dei partiti, sì, ma non sono neutrale quando si tratta della democrazia. Chi combatte per la democrazia mi avrà dalla sua parte. Chi la attacca avrà me come avversario”, sono state le sue parole.

“Non sottovalutiamo la forza della democrazia. Ma non sottovalutiamo neanche le sfide che affronta”, ha detto Steinmeier. “Gli oppositori della democrazia, dall’esterno e dall’interno, stanno seminando dubbi durante questa pandemia sulla nostra capacità di agire e sulle nostre istituzioni, sulla scienza e sui media liberi” ma, ha sottolineato il presidente bis, “la svolta decisiva nella lotta alla pandemia, lo sviluppo del vaccino a tempo record è qui che è stato ottenuti, con la scienza, grazie a brillanti ricercatori e coraggiosi imprenditori…in Germania, con i nostri partner in Europa e negli Stati Uniti”.

A confermare il presidente uscente è stata la cosiddetta Bundesversammlung, cioè la Convenzione federale, un’assemblea parlamentare speciale composta dai 736 membri del Bundestag e da rappresentanti dei 16 Laender. Steinmeier ha ottenuto 1.045 preferenze su 1.437. Il cancelliere Olaf Scholz si è subito congratulato con lui: “Ha mostrato che è in grado di parlare alle persone in modo diretto, di garantire solidarietà alla nostra società ma anche di fornirle una guida” e “questo è ciò di cui abbiamo bisogno adesso con tutte le sfide che viviamo sia rispetto alla pandemia, sia anche, naturalmente, rispetto al fatto di assicurare la pace in Europa. È il presidente giusto al momento giusto”, ha detto il successore di Angela Merkel al timone del Paese.

Le congratulazioni sono giunte anche dall’Italia. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato a Steinmeier un messaggio di auguri in cui lo ha definito un “sicuro riferimento di unità in tempi segnati da disagi e incertezze”, aggiungendo che la sua rielezione “costituisce un chiaro segnale della determinazione della Germania ad affrontare le sfide del nostro tempo in spirito di solidarietà e responsabilità comuni, valori fondanti dell’Unione Europea”.

Steinmeier aveva ricevuto l’appoggio dei principali partiti: i socialdemocratici della Spd, i Verdi e i liberali della Fdp, cioè i tre partiti che compongono la coalizione di governo guidata dal cancelliere Olaf Scholz. Inoltre anche la più grande formazione d’opposizione, cioè la Cdu e il suo partito gemello bavarese Csu, avevano annunciato che avrebbero sostenuto la sua rielezione.

Prima di diventare presidente per la prima volta nel 2017, Steinmeier, 66 anni, aveva prestato servizio per due periodi come ministro degli esteri di Merkel e ancora prima era stato capo dello staff del cancelliere Gerhard Schroeder. Poi a maggio scorso ha annunciato che si sarebbe presentato per un secondo mandato, prima delle elezioni parlamentari che hanno portato la coalizione di Scholz al potere e in un momento in cui le sue possibilità di rielezioni sembravano ben lontane dall’essere certe.

In Germania il capo dello Stato ha poco potere esecutivo e ha ruolo perlopiù cerimoniale, ma è considerato un’importante autorità morale: dopo le confuse elezioni parlamentari del 2017 Steinmeier aiutò i politici a formare una nuova coalizione di governo anziché arrivare a nuove elezioni. Oltre a lui erano in corsa altri 3 candidati, ma nessuno di loro aveva chance serie di vincere. Gerhard Trabert, 65 anni, medico, in corsa per il partito di sinistra Die Linke; Stefanie Gebauer, 41 anni, scelta dal partito dei Liberi elettori; e Max Otte, 57 anni, candidato del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) anche se è un membro della Cdu, fatto che ha scatenato richieste di dimissioni ed espulsione da parte del suo partito.

(LaPresse/AP)

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