Giappone, l’ex presidente della Nissan rimane in carcere: prolungata la detenzione di Ghosn

Le autorità stanno seguendo tre linee di indagine separate contro il manager 64enne franco-libanese-brasiliano

Photo by Behrouz MEHRI / AFP

Tokyo – Un tribunale di Tokyo ha prolungato la detenzione per l’ex presidente di Nissan, Carlos Ghosn, fino all’11 gennaio. La decisione arriva dopo che i pubblici ministeri giapponesi hanno nuovamente arrestato Ghosn per altre accuse il 21 dicembre. Stroncando le sue speranze di essere a casa per Natale. Le autorità stanno seguendo tre linee di indagine separate contro il manager 64enne franco-libanese-brasiliano. Riguardanti presunti illeciti finanziari durante il suo mandato come numero uno di Nissan.

Nuove accuse per Carlos Ghosn, e un nuovo arresto da parte dei pubblici ministeri giapponesi che sembrerebbe assestare un duro colpo alle speranze del manager di ritornare a casa in tempo per Natale. Il sessantaquattrenne imprenditore franco-libano-brasiliano è stati fermato per la prima volta lo scorso 19 novembre. Una volta sceso dal proprio jet privato all’aeroporto Haneda di Tokyo. Il suo rilascio era però dato per imminente. Dopo che un tribunale aveva respinto a sorpresa la richiesta dei pm di prolungare la sua detenzione per sottoporlo a ulteriori interrogatori.

Invece della liberazione su cauzione, però, Ghosn ha subito un nuovo ordine d’arresto sulla base di ulteriori accuse di illecito finanziario. “L’imputato era responsabile della gestione delle operazioni complessive di Nissa e per svolgere in modo coscienzioso il proprio ruolo di ceo non doveva danneggiare Nissan e le sue sussidiarie”, hanno affermato i pubblici ministeri, “ma ha intrapreso azioni che hanno disatteso il suo ruolo e causato un danno finanziario a Nissan”.

(LaPresse/AFP)

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