Giornalista assassinata in Irlanda del Nord: due arresti

Le indagini, partite dopo l'autobomba all'esterno del tribunale lo scorso 19 gennaio, sono entrate nel vivo

LAPRESSE / AFP

DERRY – Sembrano essere arrivate ad una svolta le indagini riguardanti l’omicidio del giornalista Lyra McKee. La donna era stata uccisa a Derry, la città protagonista della Bloody Sunday del 1972, mentre stava testimoniando gli scontri scoppiati tra gruppi di dissidenti repubblicani e la polizia dell’Irlanda del Nord. La polizia, che sin da subito ha trattato l’accaduto come un atto terroristico, ha infatti arrestato due uomini i quali verranno interrogati nelle prossime ore. L’obiettivo degli inquirenti è capire se i sospetti (a qjanto pare più che fondati) di una ‘evoluzione’ nell’ambito del circuito terroristico locale possano essere la causa dell’omicidio della 29enne.

La giornalista assassinata durante gli scontri a Derry

Lyra si trovava a Derry per seguire gli scontri iniziati dopo le perquisizioni a Mulroy Park e Galliagh nell’ambito delle indagini che erano iniziata lo scorso gennaio dopo lo scoppio di un’autobomba. In quell’occasione, infatti, a saltare in aria era stato un camioncino per il trasporto di pizza che intorno alle 18 di sabato 19 gennaio era stato rubato da due uomini armati. Lasciato circa un’ora più tardi di fronte al tribunale era stato fatto esplodere senza fortunatamente fare vittime. Poco prima, infatti, una telefonata aveva avvertito un’organizzazione di beneficenza di quanto sarebbe accaduto e da qui era partito l’allarme alla polizia con gli agenti che erano riusciti ad evacuare in tempo gli edifici circostanti.

La crescita della ‘Nuova Ira’

Già allora gli investigatori, analizzando l’episodio e l’ordigno rudimentale che aveva causato l’esplosione, avevano parlato di ‘nuova Ira’. Da allora si è poi verificata un’escalation di violenza culminata con la morte della giovane giornalista. Morta per la sola colpa di aver svolto il suo lavoro in un territorio già particolarmente delicato dove erano scoppiate proteste in seguito alla perquisizione di una casa da parte di un gran numero di agenti. Il tutto a poche ore dalla Pasqua, un periodo in cui storicamente i dissidenti scendono in strada con diverse e spesso violente manifestazioni.

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