Giustizia, Santalucia (Anm): “Riforma preoccupante, gli imputati avranno più diritti delle vittime”

Le parole del presidente dell'Anm

Giuseppe Santalucia (Foto Mauro Scrobogna /LaPresse)

ROMA – “Le scelte compiute dal governo sul versante della prescrizione sono motivo di seria e fondata preoccupazione. Si assegnano tempi definiti ai giudizi di impugnazione – di regola, due anni per l’appello e un anno per la cassazione – ma lo si fa in forza di scelte compiute in astratto e senza una adeguata considerazione dello stato concreto in cui versano alcune Corti di appello. È facile prevedere che in molti casi le Corti di appello – e qualche timore ha ragion d’essere anche per la Corte di cassazione – non riusciranno a rispettare quei tempi ristretti. L’effetto sarà che andranno in fumo molti processi, perché lo sforamento di quei tempi determinerà l’improcedibilità dell’azione penale. La sentenza di primo grado cadrà nel nulla e l’accertamento penale sarà definitivamente precluso. E ciò, si badi, senza che il reato sia stato estinto dalla prescrizione, dal decorso del tempo”. Lo dice in un’intervista a La Stampa il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia.

“Gli imputati conserveranno il diritto di poter impedire che, decorso il tempo assegnato, il processo si debba arrestare, incompiuto, per la improcedibilità dell’azione. Una stessa facoltà non è prevista per le vittime e per le parti civili, le quali, pur avendo ottenuto giustizia in un grado di giudizio, saranno esposte al rischio che tutti sfumi in una sentenza di non doversi procedere a conclusione di un giudizio di impugnazione”, argomenta ancora.

(LaPresse)

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