Governo, Confindustria: “Emergenza energia, no flat tax o prepensionamenti”

Dal palco dell'assemblea generale degli industriali varesini Carlo Bonomi, presidente di Confindustria si augura la "formazione di un governo nei tempi più rapidi possibili", che sia "composto da persone autorevoli, competenti e inappuntabile nella sua composizione"

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati

Dal palco dell’assemblea generale degli industriali varesini Carlo Bonomi, presidente di Confindustria si augura la “formazione di un governo nei tempi più rapidi possibili”, che sia “composto da persone autorevoli, competenti e inappuntabile nella sua composizione”, si muova nel perimetro “dell’Europa” e “lavori nel rispetto delle regole di bilancio, dei diritti e dello stato di diritto, della scelta atlantica e della Nato, con totale condivisione delle misure comuni definite a causa dell’aggressione russa all’Ucraina”. La chiamata al futuro esecutivo del centrodestra da Confindustria è anche un appello a guardare negli occhi l’emergenza energetica ed economica nella quale si trova il paese.

“Il prossimo governo deve avere ben chiaro che si deve salvare il sistema industriale italiano dalla crisi energetica, è un tema di sicurezza nazionale”, afferma Bonomi, ricordando che “migliaia di aziende sono a rischio, centinaia di migliaia di posti di lavoro e di reddito per le famiglie”. La necessità impellente, dunque, è di concentrare “tutte le risorse disponibili, escluse quelle per i veri poveri”, perché “senza industria non c’è l’Italia”. Il numero uno di viale dell’Astronomia ha poi sottolineato che “sull’energia l’Italia da sola non ce la può fare. Lo abbiamo detto dai primissimi giorni successivi all’invasione russa dell’Ucraina: servono misure europee, a cominciare dal tetto al prezzo del gas”. Superare quindi l’indice Ttf olandese per il prezzo del gas, con “non solo un tetto a quello importato dalla Russia ma tutto il gas, chiunque ne sia il fornitore, a maggior ragione ora che il gas russo sta venendo meno nei nostri paesi”. La necessità è di adottare misure condivise in sede europea, che “superino i veti fin qui posti non solo da Orban, ma da Germania e Olanda”. Bonomi incalza il futuro esecutivo affermando che “bisogna dirlo chiaro: sull’energia serve un’Europa che condivida sforzi e misure esattamente come si è dimostrata capace di fare sul fronte delle sanzioni. Non si può essere uniti sulle sanzioni e sull’energia ogni paese fa da solo, lasciando i paesi più esposti come l’Italia, che non ha risorse proprie come carbone e nucleare. Il rischio è di esporre imprese e famiglie a colpi asimmetrici”.

E tornando ai programmi del prossimo governo, ribadisce: “Non possiamo permetterci immaginifiche flat tax sull’Irpef che dimentichino Irap e Ires. Non possiamo permetterci nuovi strumenti di prepensionamento”. Bonomi non immagina “di negare in alcun modo ai partiti il loro legittimo desiderio di perseguire al governo gli obiettivi che hanno descritto ai propri elettori”, ma l’appello, ripetuto “fermamente”, è che “energia e finanza pubblica sono due fronti di emergenza che non possono tollerare follie, ma che richiedono di concentrare grandi risorse”.

LaPresse

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