Governo: giuramento tra look sobri e parenti emozionati, Meloni recita a memoria la formula

Le sfilano davanti per il giuramento, uno dopo l'altro, i ministri del suo governo, il primo della storia repubblicana guidato da una donna.

Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse

Le sfilano davanti per il giuramento, uno dopo l’altro, i ministri del suo governo, il primo della storia repubblicana guidato da una donna. Ma gli occhi della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sono solo per la piccola Ginevra. Ripetutamente la premier cerca lo sguardo della figlia di sei anni, in prima fila tra i parenti seduti nel Salone delle feste del Quirinale. La bimba, capelli ricci e biondissimi, stretta in un candido abitino color panna con ‘scaldacuore’ in tinta, ha con sé uno zainetto colorato e siede accanto al padre Andrea Giambruno. Si distende sulle sue gambe, cerca un contatto, forse per esorcizzare l’emozione del momento solenne. Lui, il compagno di Meloni, resta sempre impassibile nel suo abito scuro, sfoggia una cravatta ‘patriottica’ con un piccolo tricolore. Accanto a loro arriva Arianna Meloni: sceglie un tailleur chiaro per partecipare alla cerimonia, nella doppia veste di sorella della premier e moglie del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

Dall’altro lato del lungo salone, al fianco del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, resta in piedi per tutta la cerimonia la nuova presidente del Consiglio. Per giurare Meloni ha scelto un look total black: giacca nera, pantaloni neri, camicia intonata. Sul lato lungo siede la squadra di governo, che restituisce un colpo d’occhio all’insegna della sobrietà. In abito scuro (nero, grigio o blu) gli uomini, in prevalenza con cravatte blu o azzurre. Sarà per questo che spicca la cravatta verde scuro del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, che non sarà tonalità ‘leghista’ ma sempre verde è; così come quella rossa del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, o la regimental blu e rosa del guardasigilli Carlo Nordio. Tra le ministre, i cronisti assiepati di fronte puntano gli obiettivi su Daniela Santanché, che in passato li ha abituati a ‘mise’ estrose e colorate: la ministra del Turismo però li spiazza, sfoggiando una tailleur nero con camicia bianca, pur non rinunciando ai tacchi a spillo di ordinanza. Stessa scelta per la titolare dell’Università, Anna Maria Bernini. Osano invece il total look bianco, giacca e pantalone, le ministre Maria Elisabetta Casellati e Alessandra Locatelli, sedute accanto.

Tra i parenti, in prima fila siedono anche la compagna del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, Francesca Verdini (sua l’unica concessione alla gonna, corta e coperta da un lungo soprabito color mattone), e i due figli Federico e Mirta. Il leader della Lega è tra i primi ad arrivare al Quirinale: passeggia sulla piazza, i reporter lo seguono con le telecamere mentre si affaccia con la sua piccola dalla terrazza del Colle, per mostrarle il panorama. Entrano anche la moglie del titolare della Farnesina Antonio Tajani e il figlio, quindi tutti gli altri. Appaiono emozionati, forse un po’ intimiditi da flash e taccuini. Al termine del giuramento, raggiungono i loro congiunti, diventati ormai ufficialmente componenti del governo, per il brindisi con il capo dello Stato. La prima a uscire dal Quirinale, in macchina, è la premier Giorgia Meloni. La segue, poco dopo, la ministra Santanché. Via via sfilano i titolari degli altri dicasteri, davanti al ‘muro’ di cronisti, fotografi e cameraman presenti in piazza. La maggior parte di loro va verso le macchine senza fermarsi, qualcuno accetta di rilasciare una dichiarazione. Ora parlano da ministri. Ora il governo Meloni è davvero ‘pronto’.

di Giuseppe Recchia

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