Green pass: insegnante abruzzese sospesa per non essersi vaccinata

"Mentre in Italia c'è chi, come me, è trattata come un'untrice, cacciata dalla scuola in cui è stata chiamata ad insegnare e privata dello stipendio, in Germania ci si meraviglia perché tutto questo avvenga in un Paese democratico"

L’AQUILA – “Mentre in Italia c’è chi, come me, è trattata come un’untrice, cacciata dalla scuola in cui è stata chiamata ad insegnare e privata dello stipendio, in Germania ci si meraviglia perché tutto questo avvenga in un Paese democratico”. Lo ha detto a LaPresse Alba Silvani, l’insegnante della scuola d’infanzia di Collarmele (L’Aquila) sospesa il 4 ottobre dall’insegnamento e dallo stipendio perché senza green pass.

“Il mio caso è finito sulla Tv Ard, che è la prima rete televisiva pubblica tedesca – ha aggiunto la docente di ruolo solo da quest’anno – Nei giorni scorsi una troupe della Ard è venuta a Collarmele per intervistarmi al fine di conoscere per quale motivo una insegnante di scuola dell’infanzia venga allontanata dal proprio posto di lavoro dopo tanti anni di precariato, perché priva del green pass. L’intervista è andata in onda il 10 ottobre scorso.

 Il motivo di tanto interesse da parte della televisione tedesca risiede nel fatto che in Germania non c’è alcun obbligo di green pass, mentre i tamponi sono gratuiti per tutti al fine di monitorare il contagio da covid 19. Tanto meno in Germania c’è l’obbligo del vaccino neppure per medici e operatori sanitari. Solo il 65 per cento della popolazione tedesca ha ricevuto il vaccino, in Italia siamo oltre l’80 per cento. Come si spiega tutto questo? È il governo tedesco che sbaglia o c’è qualcosa che non va nelle decisioni del governo italiano? In Germania l’idea di obbligare i cittadini al vaccino, privandoli del diritto di scelta, non balena neppure nella testa dei politici e anche il futuro cancelliere Olaf Scholz ha negato che si possa procedere attraverso un obbligo di legge, che è quello che invece sta succedendo in Italia con il green pass obbligatorio a pagamento”.

La maestra non ha ricevuto ancora risposta alla richiesta rivolta al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, per chiedere la gratuità dei tamponi. “Sono sempre più convinta della mia scelta” ha concluso Silvani.

(LaPresse)

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