Caso Gregoretti, il Senato dà il via libera: processo a Salvini

ROMA- Il Senato dà il via libera al processo a Salvini. Dopo i vari interventi è stato Matteo Salvini stesso a porre il sigillo alla discussione in Aula. Al via ora le dichiarazioni di voto sull’odg di Forza Italia e FdI. I due alleati di Centrodestra dichiareranno la loro contrarietà al processo. Il responso non sarà definitivo prima delle 19, cioè fino quando le urne resteranno aperte.

Difendere la Patria ad ogni costo

“La difesa della patria è un sacro dovere, ritengo di aver difeso la mia patria, non chiedo un premio per questo ma se ci deve essere un processo che ci sia. In quell’aula non andrò a difendermi ma a rivendicare quello che, non da solo, ma collegialmente abbiamo fatto”. Lo ribadisce il leader del Carroccio qualora il concetto non fosse chiaro a tutti. E, petto in fuori va in Aula per ribadire che qualora fosse necessario lo rifarebbe.

Il mio Sì al processo

“Se avessi dovuto ragionare per opportunismo e convenienza personale – ha detto – non avrei preso la decisione che ho preso: è un processo e non una passeggiata. E lo faccio per rispetto della carica che ho ricoperto, per gli italiani e per i miei figli che hanno il diritto di sapere che difendere i confini era un suo dovere, non un suo diritto” ha proseguito in Aula. Questa indagine parte da un esposto- denuncia di Legambiente Sicilia. Allora, se ci sarà un’associazione che riterrà che l’attuale governo si stia comportando nella stessa maniera, ahimè per voi ci troveremo a processare un membro dell’attuale governo. Ma io credo che gli avversari si battono, in democrazia, alle urne e non nelle aule dei tribunali. Questo insegna la nostra storia e la storia della democrazia”. E ha poi aggiunto: “So che chiedendo ai miei senatori di non opporsi al processo, faccio anche una forzatura della verità storica. Voglio che qualcuno metta la parola fine a questo dibattito surreale”

Banchi vuoti

“Se c’è qualcuno che scappa oggi non è tra la Lega ma tra i banchi del governo. Facciamo decidere a un giudice, usciamo da quest’aula e facciamo decidere a lui. Ormai il re è nudo, potete andare avanti qualche mese o settimana ma in democrazia il giudizio lo dà il popolo. E ha aggiunto: “Non ne posso più di passare per criminale, c’è un limite a tutto. Vada come vada, i numeri sono evidenti e c’è una maggioranza di Pd, Iv e M5s che ritiene che io debba essere processato”.

Salvini cavia

“C’è bisogno di una cavia? Eccomi. L’unica mia preoccupazione non è per me, mi spiace per i miei figli che domani leggeranno sul giornale. Chi borbotta contro di me non ha ricevuto, come me, un messaggio oggi con scritto: ‘Forza papà!’. Allora lei taccia! Taccia per rispetto per mio figlio non per me. Portate rispetto a due ragazzi che vanno a scuola e non rispondono delle accuse al padre”.

No a vendette

“Non cerco vendette, non voglio cancellare nessuno. Ricordo il titolo a tutta pagina ‘cancellare Salvini’. A mio figlio ho detto: ‘Nessuno vuole cancellare papà, è uno scherzo, sono giornalisti un po’ burloni’. Se fosse stato scritto da Libero quel titolo sarebbero arrivati i caschi blu a rimuovere quel direttore”.

L’intervista

Poco prima ai cronisti aveva detto che “Ho scelto io contro il mio quieto vivere di andare davanti a un tribunale. Orgoglioso di aver salvato migliaia di vite umane. Siamo antropologicamente e culturalmente diversi con la sinistra: mai manderei a giudizio i leader della sinistra.

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