Guerra, l’accusa dei filorussi all’Ucraina: “Un colpo di artiglieria si è abbattuto a 10 metri da deposito di Zaporizhzhia”

Il Cremlino:. “Gli atti criminali di Kiev contro la centrale spingono il mondo sull'orlo di un disastro nucleare paragonabile a Chernobyl”

La centrale nucleare di Zaporizhzhia (Press Service of National Nuclear Energy Generation Company Energoatom via AP)

MOSCA – “Un colpo di artiglieria si è abbattuto a 10 metri da deposito di Zaporizhzhia”. La denuncia è giunta direttamente dal Cremlino. “Gli atti criminali di Kiev contro la centrale – hanno detto – spingono il mondo sull’orlo di un disastro nucleare paragonabile a Chernobyl”. Inoltre per bocca del rappresentante permanente presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, il Cremlino si è detto pronto a “contribuire all’organizzazione di una visita degli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) alla centrale nucleare di Zaporizhzhia”.

La denuncia

Secondo lo speaker della Duma, Vyacheslav Volodin, “la responsabilità per le potenziali tragiche conseguenze degli attacchi alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia sarà del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Le azioni di Washington e del regime di Kiev rischiano una catastrofe nucleare”.

La replica

Discorso inverso quello del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha voluto esortare il mondo intero a “reagire immediatamente per cacciare gli occupanti dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Solo il ritiro completo dei russi – ha detto – garantirebbe la sicurezza nucleare di tutta l’Europa”.

Primo cargo

Secondo l’Agenzia delle Accise Dogane e Monopoli (ADM) un cargo con 15 mila tonnellate di semi di mais provenienti da Odessa in Ucraina ormeggerà oggi nel Porto di Ravenna. Si tratta del primo carico che raggiunge il nostro Paese all’indomani dello sblocco diplomatico. La nave che batte bandiera maltese, ha lasciato il 5 agosto scorso il porto ucraino di Chornomorsk, vicino a Odessa per poi effettuare una sosta in Turchia per i dovuti controlli previsti dall’accordo delle Nazioni Unite.

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