Il Milan di Pioli non la chiude e si fa rimontare due volte dal Lecce

MILANO – Dà segni di risveglio ma resta ancora un paziente che ha bisogno di cure. Il nuovo Milan voluto da Pioli tradisce il suo tecnico nel giorno del suo compleanno non riuscendo a mettere ko il Lecce, dopo essere stato per due volte in vantaggio e facendosi raggiungere al 92′ per il 2-2 finale. Al gol di Calhanoglu al 20′ è seguito il pareggio su rigore di Babacar al 62′, ma il Milan ha avuto una immediata reazione premiata con la rete di Piotek all’81’.

I rossoneri però non sono stati capaci di gestire i minuti finali finendo per subire la rete del pareggio dei pugliesi con Calderoni al 92′. La prestazione dei rossoneri è stata convincente sotto il profilo della volontà e della determinazione, molto meno nel gioco e della finalizzazione. L’importante per questo Diavolo in crisi era cercare di uscire dal tunnel dell’apatia, reagire e sentirsi vivo ma era quanto mai fondamentale raccogliere i tre punti per iniziare al meglio la nuova avventura targata Pioli. Davanti ai 45mila di San Siro la squadra è stata capace di bruciare una partita che aveva prima dominato e poi si è lasciata sfuggire non riuscendo a soddisfare a pieno le richieste fatte dal tecnico di Parma, che aveva preteso alla vigilia vigore, reazione, voglia di combattere, senso di appartenenza alla maglia.

Lo striscione esposto dalla curva rossonera ‘Lavorate e battetevi per questa gente che ama il Milan follemente’ ha inciso nei cuori dei giocatori ma non del tutto. La brillantezza di Paquetà, Calhanoglu e Suso (il più fischiato prima del via dalla curva) non è riuscita a togliere le scorie ad una squadra che ha subito la reazione seppur scomposta di un Lecce mai domo e coraggioso.

Il primo Pioli non cambia modulo ma alcuni protagonisti sì, con Leao e non Piatek al centro dell’attacco con il supporto di Suso e Calhanoglu schierato nel tridente a discapito di Rebic, In mediana Biglia guida il reparto mentre in difesa la novità è sugli esterni con Hernandez che vince il ballottaggio con Rodriguez e Conti. Per Calabria. Liverani rinuncia ad Imbula per problemi muscolari e sceglie Tachsidis in cabina di regia con Majer e Tabanelli ai lati. Mentre non ci sono soprese nel reparto offensivo con Mancosu alle spalle di Falco e Babacar, in difesa Meccariello vince il ballottaggio con Rispoli.

Il Milan si fa subito pericoloso al primo minuto con Leao che entra in area dalla sinistra cercando il piatto sul secondo palo ma si oppone Gabriel e sul rimpallo di Paquetà il pallone si alza sopra la traversa. Poi ci prova Calhanoglu che lancia in campo aperto Leao ma la conclusione finisce sull’esterno della rete. La squadra di Liverani dopo i primi due scossoni prova ad alzare il baricentro per cercare di contenere le incursioni dei rossoneri, che commettono qualche errore tecnico di troppo.

Al 12′ il Milan recrimina per un braccio di Lucioni ma il difensore mette il braccio dietro le spalle e il pallone rimbalza sul petto. La squadra di Pioli però insiste, si vede maggiore velocità, fraseggio tra i reparti, voglia di combattere: ci prova ancora Calhanoglu con un tiro da fuori, e arrivano i primi applausi dai tifosi rossoneri. Al 20′ proprio mentre il Lecce si stava affacciando nell’area rossonera, la situazione si sblocca con Calhanoglu che controlla in area un lancio di Biglia e da posizione defilata lascia partire un destro potente che non lascia scampo a Gabriel.

Il Milan continua ad attaccare (conclusione dalla distanza di Suso e a seguire un suggerimento di Hernandez che attraversa tutta l’area di rigore) mentre la squadra di Liverani non riesce a scuotersi, stordita anche dalle fiammate rossonere che controllano senza problemi il centrocampo e incapace di creare pericoli a causa di parecchi errori di impostazione. Non c’è una manovra quantomeno fluida per cercare di contenere il pressing insistente del Milan che nella prima mezz’ora ha speso molto.

Il secondo tempo si infiamma per un fallo su Calhanoglu, costretto a ricorrere allo staff medico

Liverani sostituisce Falco e inserisce Farias che cerca di dare vivacità all’attacco pugliese. Il Milan cerca subito il colpo del raddoppio con Leao che arriva fino all’area piccola ma non riesce a servire i compagni dopo un tiro rimpallato. Le azioni continue del Milan provocano però qualche rischio al Diavolo che spesso si scopre lasciando al Lecce la possibilità di ripartenze pericolose come quella del 58′ quando il braccio di Conti in area per interrompere un’azione di tacco di Babacar provoca un fallo da rigore. Dal dischetto Babacar si fa parare da Donnarumma che però non trattiene e il senegalese è il più lesto a infilare per il pareggio.

Il Milan prova a reagire con Kessie ma ancora una volta il suo tiro è fuori misura

Pioli cambia Leao con Piotek e inserisce Krunic per Paquetà per dare maggiore incisività. Il Lecce ritrova coraggio, il Milan si affida a Calhanoglu (il migliore in campo) sempre pericoloso, a risolverla è Piotek che all’81’ raccoglie una giocata di classe del turco che entra in area, guadagna il fondo e mette in mezzo per il polacco che conclude sul secondo palo. San Siro sembra tornare a respirare ma il Lecce agguanta il pareggio con Calderoni che controlla da 20 metri e lascia partire un sinistro che bacia il palo e si insacca alla sinistra di Donnarumma. Per il Milan finisce nella maniera più amara. (LaPresse)

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