Il monito di Mattarella: Senza finanze solide non si tutelano i deboli

Francesco Ammendola / LaPresse in foto Sergio Mattarella

Roma – Un discorso preparato tre giorni fa e indirizzato ai giovani giudici della Corte dei conti, che però, tra le righe, suona quasi come una ‘spintarella’ al governo.

A Palazzo Chigi si discute delle modifiche da apportare alla manovra

Per evitare la procedura di infrazione e una rottura con l’Ue senza possibilità di ritorno, Sergio Mattarella torna a ripetere quanto già sostenuto in altre sedi: “Senza finanze pubbliche solide e stabili” non è “possibile tutelare i diritti sociali in modo efficace e duraturo, assicurando l’indispensabile criterio dell’equità intergenerazionale“.

Un alert che suona forte e chiaro

Il capo dello Stato traduce in parole una delle sue più grosse preoccupazioni. ” L’instabilità economica andrebbe a incidere pesantemente sui più deboli – ribadisce – e per evitarlo, gli organi politici, così come chiede la Costituzione, devono badare albilanciamento dei valori e la verifica delle compatibilità“.

Questi gli obiettivi primari

Tutelare i risparmi dei cittadini e delle imprese e mantenere una condizione sociale degna di un Paese moderno. Perché, come ha ricordato la Consulta, il bilancio dello Stato è un “bene pubblico” nel senso che è “funzionale a sintetizzare e rendere certe le scelte dell’ente pubblico, sia in ordine all’acquisizione delle entrate, sia alla individuazione degli interventi attuativi delle politiche pubbliche“.

Il presidente della Repubblica è diretto e preciso

Servono scelte rapide e indirizzate verso un solo e unico scopo: la “ricerca di un armonico e simmetrico bilanciamento tra risorse disponibili e spese necessarie per il perseguimento delle finalità pubbliche“. Anche perché, avverte Mattarella, “ogni amministratore, a conclusione del mandato, è sottoposto al giudizio del corpo elettorale che valuta le scelte politiche”. Ogni errore, ogni scelta sbagliata o senza risultato positivo, soprattutto in termini di benefici per i cittadini, sarà dunque giudicata nel segreto dell’urna.

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