Il Pd guarda solo ai 5 Stelle

Il Pd guarda solo al Movimento 5 Stelle
Il Pd guarda solo al Movimento 5 Stelle

NAPOLI – Il Partito democratico con Elly Schlein ha cambiato rotto. Virata a sinistra, alleanza con il Movimento 5 Stelle, isolamento del governatore Vincenzo De Luca e zero relazioni con i moderati. La guerra alle correnti, non c’è, visto che anche la nuova segretaria punta tutto sui suoi fedelissimi e gli altri sono relegati a fare opposizione, nonostante i disperati tentativi di Stefano Bonaccini di contenere i danni. In Campania si lavorerà a un’alleanza in vista delle Regionali che non preveda il terzo mandato a Vincenzo De Luca e che quindi escluda totalmente il governatore. La strada è tracciata e in Lazio lo strappo con i moderati si è già consumato in occasione della ripartizione delle presidenze di commissione regionali: “Su cinque posizioni disponibili per l’opposizione, il Pd ha tenuto tutto per sé e una l’ha data ai 5 Stelle – ha detto all’AGI la capogruppo di Italia Viva-Azione, Marietta TideiCon il Pd non si e’ riaperta nessuna finestra di dialogo. Il Partito Democratico si è  comportato in maniera bulimica. Riteniamo che il suo sia un atto di prepotenza molto grave, così come è grave che abbia tenuto tutte le posizioni sulle commissioni di garanzia e che non abbia mai voluto convocare, in 45 giorni, una riunione di coalizione. C’era tutto il tempo per farlo”. E ormai gli ex renziani rimasti abbarbicati al Nazareno sanno che il loro percorso nel partito è al capolinea: “Una minoranza esclusa di fatto dalla presidenza dei gruppi, e presto lo capiremo, anche con incarichi di segreteria, definiamoli così, abbastanza leggeri. Non era mai successo prima, per dire sia Renzi che Zingaretti confermarono capigruppo più in equilibrio con le anime del Partito, pur in presenza di percentuali di vittoria alle primarie ben più eclatanti – ha detto in un’intervista l’ex capogruppo Pd Andrea Marcucci Elly Schlein vuole costruire un partito più marcatamente di sinistra, mentre il Pd è nato di centrosinistra. Per dirla con una battuta, io ricordo l’entusiasmo di Valerio Zanone quando vi aderì, oggi il modello che si vuole assumere è quello di Jean-Luc Melenchon. Quello del Terzo Polo credo che sia un fatto positivo per tutti. Confermo che il processo di unificazione mi interessa”. Fuga dal Pd e data già fissata per il nuovo partito targato Matteo Renzi e Carlo Calenda, che ha confermato che a suo parere i dem ormai guarderanno solo al rapporto coi pentastellati. Chi è certamente interessato a quanto sta accadendo è De Luca, che avrà bisogno di sponde in consiglio regionale prima e a eventuali elezioni dopo per restare in sella o comunque proseguire il suo percorso politico nelle istituzioni. E anche una Forza Italia in disarmo potrebbe cominciare a guardare con interesse al nuovo polo moderato. Forza Italia Viva è un progetto che non è mai finito in soffitta per davvero e dopo le tensioni tra Martusciello-Tajani e tanti esponenti dei gruppi dirigenti, con qualche fuoriuscita dall’area ronzulliana già avvenuta, è possibile che l’idea riprenda forza. Tanto sta cambiando. Ancor di più cambierà. Alle Europee il quadro politico potrebbe essere già rivoluzionato. 

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