Il Pd riparte da Zingaretti per stordire i 5 Stelle alle europee

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse Nella foto Nicola Zingaretti

Il Pd ha un nuovo leader e una nuova strategia. Con Nicola Zingaretti i dem puntano a riprendersi quella parte di elettorato che li aveva ‘traditi’ votando 5 Stelle. Le europee saranno il primo banco di prova del neo segretario. Obiettivo: un listone di big per cavalcare l’onda e tramortire i pentastellati.


La ripartenza dem

A distanza di un anno dalla batosta elettorale, il Pd volta pagina con Zingaretti e si dedica all’unità archiviando definitivamente la stagione dell’antipatia renziana. Da oggi, molti pensano ad un ritorno a casa.

L’ex premier

Il primo è Enrico Letta che dopo 5 anni è pronto a riprendere la tessera del partito. “Il Pd – dice – non deve più essere il partito così antipatico e respingente da spingere la gente a votare il M5S”. La figura di Zingaretti sembra spostare il Pd più a sinistra, per la gioia di chi aveva deciso, ancor prima del 4 marzo scorso, di abbandonare il partito, e oggi pensa che sia possibile riparare ai danni fatti dalla stagione renziana tornando a dialogare con i dem e rilanciando l’idea di un centrosinistra unito.

Parola chiave: inclusione

“Serve una forza larga che guardi al centro e a sinistra – spiega il professore – Uno schieramento inclusivo che vada da Giuliano Pisapia a Carlo Calenda“. Romano Prodi docet.

Le europee

La sfida elettorale del prossimo maggio sarà un banco di prova per Zingaretti. In molti pressano il segretario e governatore del Lazio per spingerlo a guidare la lista del partito alle europee. Un’ipotesi che potrebbe trovare attuazione se oltre a Zingaretti a metterci la faccia fossero altri big del partito. L’obiettivo è quello di superare il M5S e aprire con una ‘vittoria’ la nuova pagina piddina.

Il calo 5 Stelle

Il momento sfavorevole ai pentastellati, che sembrano subire un calo continuo nei sondaggi, rappresenta l’occasione giusta per i dem di tornare ad essere una forza politica competitiva.

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