Tav, Conte prova a mediare: decidiamo entro venerdì

Il premier pronto a vestire i panni del garante per il dossier costi-benefici

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Giuseppe Conte



ROMA – Piede sull’acceleratore per il governo: l’asse giallo-verde è intenzionata a sbloccare il dossier Tav entro venerdì prossimo. A dichiararlo è il presidente del consiglio Giuseppe Conte, all’esito della riunione a palazzo Chigi con i vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Danilo Toninelli.

“Siamo in dirittura d’arrivo, nel percorso finale, quello politico” ha garantito il premier. Un compromesso tra le parti per far ripartire il progetto della linea Torino-Lione. Alle 16 e 30 è prevista al Senato la discussione sulle mozioni della Tav. Domani alle 20 e 30, invece, il governo riunirà i tecnici per una riunione ‘a oltranza’.

Conte: “Sarò garante, partiremo dall’analisi costi-benefici”

Nel pomeriggio la discussione al Senato, domani sera la riunione dei tecnici e venerdì la decisione: è decisamente ottimistica la previsione del premier Conte, che arriva al punto da esporsi in prima persona nella bagarre sulla Tav. “Oggi c’è stata la prima riunione politica. Domani sera alle 20,30, convocheremo una riunione con i tecnici a oltranza. Credo una scelta arriverà entro venerdì”: queste le intenzioni del governo.

Il premier si fa garante di mediare tra le posizioni (distanti) di Lega e 5 Stelle: “Siccome prenderemo la scelta migliore per i cittadini, ovviamente il governo non rischia. Mi batterò perché non sia trascurato alcun aspetto per una decisione corretta. Posso garantire che prenderemo una decisione per tutelare l’interesse nazionale. Rispetto le posizioni della Lega e del M5s ma sarò garante che queste posizioni pregiudiziali non pesino sul tavolo. Partiremo dall’analisi costi-benefici”.

Lavare gli stracci in casa senza coinvolgere Parigi: “Nessuna interlocuzione con la Francia”

Nessuna comunicazione con la Francia e, almeno per ora, alcuna intenzione di coinvolgere l’Eliseo nel dossier Tav. Il nodo è tutto italiano per il governo giallo-verde, dichiaratamente antieuropeista e pseudo-nazionalista, che non vede di buon occhio ingerenze da parte di altri Stati. Soprattutto considerando i recenti screzi con i cugini d’oltralpe. “In questi giorni non ci sarà alcuna interlocuzione con la Francia. Non possiamo chiederlo ora perché significherebbe essere per il sì alla Tav ed eventualmente chiedere di scontare il prezzo, quindi – ha concluso il presidente del Consiglio – parliamo già di una fase successiva alla scelta”.



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