Ilva-Alitalia, Salvini detta le priorità: “Non metto per strada 25mila lavoratori”

Foto Valerio Portelli / LaPresse in foto Matteo Salvini

MILANO – Salvare Ilva e Alitalia: sono queste le priorità indicate da Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno gioca a tutto campo nella sua Milano, spaziando dalla giustizia alle donazioni di sangue, al braccio di ferro con l’Europa e quello interno con alcuni ministeri a guida M5S. “Il governo va avanti, ci sono tanti impegni da mantenere e alcune situazioni occupazionali da affrontare nell’immediato”. Il segretario della Lega, pur riconoscendo all’alleato Luigi Di Maio il primato sulla materia, non rinuncia a dire la sua: “Mi rifiuto di mettere in mezzo a una strada 25mila lavoratori, non è nemmeno lontanamente immaginabile. Bisogna affrontare i problemi” di Ilva e Alitalia “senza pregiudizi e barriere”. Anche se il dubbio più forte ce l’ha proprio lui, sull’offerta di Claudio Lotito per la compagnia aera: “Si occupa di far giocare a pallone dei ragazzi, con alterni risultati. Con partner che si occupano di trasporti sarei più tranquillo”.

Il leader del Carroccio programma con i suoi il prossimo futuro. Cerchiando in rosso, oltre all’autonomia, anche altri due dossier per il governo: un taglio delle tasse “alla Trump” e la riforma della giustizia. “Abbiamo le nostre idee, mercoledì o giovedì ne parleremo con il ministro, Alfonso Bonafede”. Per Salvini “la riforma della giustizia o si fa adesso, con la magistratura e l’Avvocatura, o non si fa per i prossimi cento anni. L’ho detto al premier, Giuseppe Conte, e al Guardasigilli”. Non entra nel dettaglio dell’inchiesta che coinvolge alcuni membri del Csm, ma tuona: “È incivile leggere sui giornali intercettazioni che non hanno rilievo penale. Questo canale di comunicazione tra alcuni uffici delle procure e le redazioni di alcuni giornali non è degno di un Paese civile”.

Tra le tante cose da fare, una volta rientrato a Roma, Salvini sicuramente chiederà spiegazioni al ministero dell’Ambiente sui problemi sollevati in merito all’abbattimento dell’ultimo pezzo del ponte Morandi di Genova, in programma per il 24 giugno: “Pare che ci siano lungaggini o ritardi, sto verificando con il sindaco Bucci, ma se ci fosse qualche burocrate a Roma che rallenta gli impegni presi con i cittadini, mi arrabbierei parecchio”.

Nel mirino, poi, c’è anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti: “Mi informo di alcune opere e mi danno tre risposte diverse”. Ma nessuna velata richiesta di rimpasto: “Non mi permetto di mettere in discussione i ministri Cinquestelle, questa valutazione spetta a Luigi Di Maio e ai parlamentari M5S”.

La giornata milanese di Salvini è stata densa anche a livello interno, con il Consiglio federale della Lega. Il segretario ora ha un vice, Andrea Crippa, che avrà la delega all’organizzazione del partito da nord a sud. Poi, nei prossimi due weekend si riaprirà il tesseramento e a breve incontrerà tutti i nuovi amministratori del Carroccio. “Prosegue la riorganizzazione del movimento – spiega il leader -. Ma facciamo selezione all’ingresso, come nelle discoteche, tra chi si avvicina per interesse e chi per convinzione”. La nuova Lega dal 34%. (LaPresse)

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