Ilva, si dimettono i commissari, Di Maio: al via fase due

Il vicepremier assicura che già nelle prossime ore saranno individuati i nuovi che per il prossimo mese e mezzo affiancheranno i commissari uscenti

Stabilimento siderurgico Ilva a Taranto
Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

Preannunciate da una lettera del ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio, sono arrivate un po’ a sorpresa le dimissioni dei tre commissari straordinari di Ilva Corrado Carrubba, Piero Gnudi ed Enrico Laghi, che, se non ci saranno altri colpi di scena o ripensamenti, come chiesto a gran voce dai sindacati, avranno decorrenza dal prossimo primo giugno. Una scelta, spiegano a loro volta i tre commissari, che dovrà servire ad aprire una nuova fase nella tormentata vicenda Ilva.

Presto i nuovi commissari

Di Maio assicura comunque che già nelle prossime ore saranno individuati i nuovi commissari, che per il prossimo mese e mezzo affiancheranno i commissari uscenti. Il ministro ha comunque concesso l’onore delle armi ai tre dimissionari: “Voglio ringraziarli per il senso delle istituzioni dimostrato e per il lavoro svolto che ha portato alla chiusura dell’accordo Ilva-Arcelor Mittal: la migliore intesa possibile nelle peggiori condizioni possibili, grazie alla quale abbiamo preteso e ottenuto che non fosse licenziato alcun lavoratore e che fossero decisamente migliorati i termini ambientali definiti nell’accordo del 2017. Un lavoro di squadra che non dimenticherò”. Di Maio appare però già concentrato sul prossimo futuro e annuncia: “Ora inizia la Fase due, nella quale non ci si limiterà alla gestione della procedura di amministrazione straordinaria, ma in cui progetteremo e realizzeremo il futuro di Taranto, concentrandoci in particolare sulle attività di bonifica e sul rilancio economico e sociale del territorio”.

Il tavolo a Taranto

E proprio per fare un primo punto già domani è stato convocato a Taranto il tavolo istituzionale permanente con la presenza di numerosi ministri. Appuntamento cui guarda anche il sindaco della città Michele Emiliano. “La situazione di Taranto è esplosiva. E’ una città che ha votato per la chiusura dell’Ilva raccomandandosi a Di Maio e al M5S. Io ho sempre saputo che questa operazione era molto complicata, difficile. Ci volevano 20 miliardi di euro per reindustrializzare in maniera diversificata. Io ero tra quelli che mai avevano immaginato di poter fare una campagna elettorale sostenendo la chiusura dell’Ilva. Purtroppo Di Maio questo errore lo ha fatto”, ha spiegato Emiliano.

La posizione della Uilm

Anche i sindacati avanzano pesanti perplessità e temono che il percorso avviato si possa interrompere. Il segretario generale della Uilm Rocco Palombella invita addirittura Di Maio a cambiare la scelta: “I punti dell’accordo Ilva non dovranno subire alcuna modifica o rallentamento. Di Maio deve quindi intervenire al più presto e invitare i commissari a ritirare le dimissioni. Non si può lasciare un accordo così complesso in mano a persone che non conoscono a fondo tutta la vicenda del passaggio da Ilva ad ArcelorMittal, si rischia solo di dare vantaggi ad Arcelor Mittal e incertezze ai lavoratori”.

Paolo Tavella (LaPresse)

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