Immigrazione, l’attivista africano: “Chiudete i porti, è tutta una strategia”

“L’Italia deve chiudere le frontiere. L’emigrazione di massa dall’Africa rientra in una strategia tesa a smembrare il tessuto sociale occidentale e a preservare l’impero coloniale della Francia in Africa centrale”. E’ quanto afferma il leader del movimento panafricanista Mohamed Konare, intervistato dal sito Internet Byoblu.com.

I viaggi attraverso il Mediterraneo

Konare auspica la nascita degli Stati Uniti d’Africa e la liberazione degli stati dell’Africa centrale e occidentale dal controllo politico, economico e monetario della Francia. “Non è vero – spiega Konare – che i migranti pagano decine di migliaia di euro per imbarcarsi. Non pagano un euro. Chi ha tanti soldi non ha bisogno di andare via. Vengono invece sfruttati durante il cammino per la Libia. Le donne vengono violentate e gli uomini trattati peggio degli schiavi”.

Immigrazione e razzismo in Italia

L’attivista parla anche del fenomeno del razzismo in Italia. “Gli amici mi dicono in continuazione che il razzismo sta crescendo a dismisura. E’ normale. Se un italiano vede che dietro casa ha un centinaio di immigrati e non sa né da dove vengono né cosa fanno, si preoccupa. Mi preoccuperei anch’io. L’oligarchia che governa l’occidente sta cercando di svuotare l’Africa della sua forza vitale. E al tempo stesso fa in modo che qui si scateni una guerra tra civiltà. Una guerra tra poveri. I poveri italiani contro i poveri africani”.

Lo scenario politico africano

Nel descrivere la situazione politica in Africa, Konare afferma che i leader politici non sono altro che riferimenti locali della Francia. “Quando sale al potere un leader che mette in discussione questo stato di cose, viene assassinato. E’ successo 22 volte in diversi paesi africani. E’ quello che è successo anche a Gheddafi. Quando affermano di voler uscire dal sistema economico-monetario francese, c’è un colpo di Stato e vengono assassinati”.

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