Immigrazione, traffico di esseri umani: 10 arresti in Lombardia e Emilia-Romagna

L'indagine è partita dal banale rinvenimento di un egiziano con carte d'identità e passaporti falsi 

migranti
Foto LaPresse/Stefano Cavicchi

Milano (LaPresse) – Blitz in Lombardia e in Emilia Romagna contro un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di esseri umani. Cento militari della Guardia di Finanza di Lodi, con l’ausilio di personale specializzato anti-terrorismo e pronto impiego di Milano, Bergamo, Varese e Piacenza stanno eseguendo 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere e numerose perquisizioni nelle due regioni.

Le indagini, inizialmente coordinate dalla Procura di Lodi, hanno subito il trasferimento successivamente per competenza alla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano – Alessandra Dolci e Adriano Scudieri. Ed hanno permesso di smantellare una pericolosa organizzazione criminale. Dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed al riciclaggio dei proventi derivanti dall’attività illecita.

Nell’agosto del 2017, i finanzieri di Lodi avevano fermato un cittadino egiziano in possesso di carte d’identità, passaporti, buste paga e titoli di viaggio. Da questo banale rinvenimento sono partite investigazioni dalle quali è apparsa la sussistenza di un’associazione strutturata. Impegnata nell’attività di trasporto di immigrati clandestini. Provenienti in particolare da due aree geografiche, il Nord Africa e l’Asia Centrale, in ingresso e in uscita dal territorio nazionale verso altri Paesi UE.

L’indagine è partita dal banale rinvenimento di un egiziano con carte d’identità e passaporti falsi 

Sono 49 i viaggi complessivamente ricostruiti dalle Fiamme Gialle attraverso i quali sono transitati sul suolo nazionale centinaia di immigrati. La strutturata e capillare organizzazione era capace sia di entrare in contatto, tramite i propri canali, con gli immigrati che intendevano attraversare l’Europa. Sia di pianificare e curare i viaggi che si svolgevano in genere lungo il traforo del Monte Bianco per raggiungere la Francia.

Le specifiche modalità e le peculiari circostanze con cui venivano consumati i reati appaiono sintomatiche di personalità particolarmente avvezze a compiere traffici illeciti ed allo sfruttamento della disperazione degli immigrati.

Essi, dopo aver pagato 4-5 mila euro per giungere in Italia attraverso la Turchia e la Grecia, solo dopo aver pagato ulteriori 500 euro erano raccolti in piccoli gruppi e trasportati altrove mediante grosse autovetture, del tipo van, in genere a sette o più posti. Grazie ai cosiddetti passeur, ovvero i ‘traghettatori’ che fanno la spola fra i confini nazionali di più Stati per trasferire clandestinamente persone.

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