In fin di vita per un bypass gastrico, il papà di Angela: “Verrà operata ancora”

La giovane mamma dovrà lasciare l’ospedale di Caserta per la ricostruzione di esofago e stomaco. Mario Iannotta: "Mia figlia deve avere giustizia"

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Incontriamo davanti all’ospedale civile di Caserta Mario Iannotta, il padre di Angela, la 28enne, mamma di tre bambini rispettivamente di 8, 7 e 2 anni, ancora in pericolo di vita dopo aver subìto un intervento di bypass gastrico.

Innanzitutto le dobbiamo chiedere come sta sua figlia.

“E’ sempre in pericolo di vita, anche se lunedì è stata trasferita dalla Rianimazione al reparto di Chirurgia dei grossi traumi dove è sotto stretta osservazione da parte del primario chirurgo Alberto D’Agostino che conosce nei minimi dettagli la situazione clinica. Voglio ringraziare innanzitutto il dottor D’Agostino per la sua preziosa opera professionale svolta e per la sua generosa umanità; poi voglio ringraziare anche la sua intera equipe chirurgica e quella del Pronto soccorso di Caserta, diretta da Diego Paternosto. Voglio anche ringraziare il gruppo dei medici della Rianimazione e della Terapia intensiva diretta da Pasquale De Negri. Se nonfosse stato per loro, lo dico commosso, che quella notte del 3 febbraio scorso, quando mia figlia è stata trasferita lì, hanno capito immediatamente il problema della setticemia, per cui hanno allestito immediatamente una sala operatoria d’urgenza (con il dottor Francesco Mariano), Angela oggi non sarebbe più in vita. Questa è una certezza, non una mia convinzione”.

Ma quali sono nel dettaglio le sue condizioni?

E’ vigile e presente a se stessa anche se immobilizzata a letto con l’applicazione di drenaggi ed altri supporti. E’ alimentata in via artificiale, non vi sono altre possibilità. Queste sono le notizie che medici hanno comunicato a noi familiari. Insomma è una situazione indescrivibile, pericolosa, angosciante e drammatica”.

E quando pensa che Angela potrà ritornare a casa?

“Non a breve. I tempi, se il Signore vorrà, purtroppo sono ancora molto lunghi: da quanto mi è stato detto e da quanto ho capito (ero
emozionato quando ho avuto queste notizie) dovrà subire un quinto intervento chirurgico, se non altri ancora, per la ricostruzione dell’esofago e di altre parti dell’intestino e dello stomaco. Senza queste operazioni Angela non ha alcuna possibilità di rimanere in vita”.

Ma quest’altro o questi altri nterventi chirurgici verranno eseguiti sempre all’ospedale di Caserta?

“Penso proprio di no. Con tutto il rispetto per il nosocomio di Caserta, che ha eccellenti professionisti, penso che interventi di questo tipo debbano essere eseguiti presso altre strutture pubbliche superiori che possono godere del supporto di mezzi e specialisti sicuramente necessari in caso di probabili complicanze. Stiamo pensando a strutture come l’Humanitas di Milano, il Policlinico Gemelli di Roma, il Centro esofageo dell’Università di Padova, il Secondo Policlinico di Napoli e così via. Sono i primi nomi che mi vengono in mente, ce ne sono altri che adesso non ricordo”.

Lei ha parlato di questo con i chirurghi che seguono sua figlia?

“Certo. Abbiamo avuto un lungo colloquio. Il primario D’Agostino è concorde  con noi anche se non vogliamo perdere il suo preziosissimo contributo e il suo impareggiabile sostegno. Il contatto con lui resterà sempre”.

Ha pensato ad altri centri ancora?

“L’avvocato Raffaele Crisileo, verso cui nutro una profonda stima e gratitudine, ci ha consigliato un consulto con il suo amico Franco Corcione, docente dell’Università di Napoli che è un luminare nel campo della chirurgia generale. A breve faremo anche questo passaggio”.

Lei ha qualcosa da chiedere all’ospedale di Caserta?

“Ringrazio anche la direttrice sanitaria Angela Annecchiarico. Sono al corrente del suo costante interessamento sulla vicenda di mia figlia. Mi appello a lei, come ai primari tutti, di cui ho fatto prima i nomi, affinché ci diano unamano per ind ividuare un centro di eccellenza superiore per affrontare quest’altra parte del calvario che mia figlia dovrà subire”.

E i bambini di Angela?

“Chiedono continuamente della madre ed il padre non sa che dire: una tragedia. Anche perché il padre è profondamente depresso e si è chiuso in se stesso”.

Lei è a conoscenza degli sviuppi giudiziari di questa vicenda?

“Onestamente so solo che mio genero, assistito dall’avvocato Gaetano Crisileo, ha depositato una denunzia chiedendo di far sequestrare le cartelle cliniche e la documentazione sanitaria, diagnostica e di laboratorio, presso le due strutture dove Angela è stata operata: la clinica Villa Letizia de L’Aquila e la Villa del Sole di Casagiove. So pure che mio genero è stato interrogato dal magistrato che segue l’inchiesta. Speriamo che la giustizia faccia in fretta il suo corso”.

Lei era al corrente che sua figlia aveva deciso di sottoporsi ad un intervento di chirurgia bariatrica?

“Sì. Ma noi in famiglia, a cominciare dal marito, eravamo tutti contrari ad un’operazione del genere. Non mi spiego come si sia convinta a farla”.

A quanti interventi, complessivamente, Angela è stata sottoposta finora?

“E’ stata sottoposta a ben 4 interventi chirurgici, il primo per un mini bypass gastrico a metà marzo 2021 presso la Villa Letizia de L’Aquila; il secondo agli inizi di gennaio 2022 a Villa del Sole a Casagiove (entrambi da parte dello stesso chirurgo Stefano Cristiano) e successivamente, in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute (in appena due mesi era dimagrita di circa 60 chili con mille altre problematiche di salute) fu trasferita, nella notte tra il 3 ed il 4 febbraio scorso, all’ospedale civile di Caserta dove, nell’arco di una settimana, venne sottoposta ad altri due interventi chirurgici salva vita”.

Vi siete rivolti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Che vi aspettate dalla magistratura?

“Ci aspettiamo che si faccia chiarezza al più presto su questa vicenda accertando le cause e le eventuali responsabilità”.

E cosa vi aspettate dall’ospedale di Caserta?

“Che attui un’operazione di coordinamento con una struttura di eccellenza di sua scelta sul territorio nazionale per effettuare i successivi interventi chirurgici ricostruttivi per mia figlia”.

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