Infermiera killer, la Corte d’Appello conferma la condanna a 30 anni per Taroni

I giudici hanno anche deciso di assolvere l'ex dirigente dell'ospedale di Saronno Fabrizio Frattini, che in primo grado invece era stato condannato a 4 mesi

MILANO – I giudici della Corte d’Assise e d’Appello di Milano hanno confermato la condanna a 30 anni per Laura Taroni, l’infermiera dell’ospedale di Saronno condannata per aver ucciso con un sovradosaggio di farmaci il marito e la madre. Anche in primo grado Taroni, che ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato, era stata condannata a 30 anni.

La sentenza della Corte d’Appello

Anche in primo grado Laura Taroni era stata condannata a 30 anni dal Tribunale di Busto Arsizio per aver ucciso il marito e la madre. Tramite la somministrazione di dosi letali di farmaci. Complice dell’infermiera, che lavorava all’ospedale di saronno, il suo ex amante Leonardo Cazzaniga, medico del pronto soccorso della stessa struttura. Il sostituto Pg Nunzia Ciaravolo aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado. Questa mattina Laura Taroni ha fatto dichiarazioni spontanee. E ha spiegato di non aver mai avuto “intenzione di uccidere nessuno e non l’ho mai fatto, tantomeno mio marito che è il padre dei miei figli”.

Assolto l’ex dirigente dell’ospedale

I giudici hanno anche deciso di assolvere l’ex dirigente dell’ospedale di Saronno Fabrizio Frattini, che in primo grado invece era stato condannato a 4 mesi. É ancora in corso, invece, davanti al Tribunale di Busto Arsizio, il processo a carico di Cazzaniga, accusato di aver ucciso in concorso con la Taroni il marito e la madre di lei. Oltre ad altre 12 persone affidate alle sue cure o arrivate in pronto soccorso mentre ear di turno. Le motivazioni della sentenza verranno depositate tra 90 giorni.

(LaPresse)

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