Israele, si spacca Unione sionista Gabbay-Livni in vista elezioni

Si è spaccata in Israele l'Unione sionista formata dal Partito laburista di Avi Gabbay e da HaTnuah di Tzipi Livni. I due non saranno più partner in vista delle elezioni del 9 aprile. A dare l'annuncio è stato Gabbay, che aveva ereditato nel 2017 la partnership dal precedente leader laburista, Isaac Herzog.

(Photo by JACK GUEZ / AFP)

GERUSALEMME – Si è spaccata in Israele l’Unione sionista formata dal Partito laburista di Avi Gabbay e da HaTnuah di Tzipi Livni. I due non saranno più partner in vista delle elezioni del 9 aprile. A dare l’annuncio è stato Gabbay, che aveva ereditato nel 2017 la partnership dal precedente leader laburista, Isaac Herzog. L’alleanza aveva ottenuto il secondo maggior numero di posti nelle elezioni generali del 2015, con 24 su 120 seggi, dietro il Likud del premier Benjamin Netanyahu che ne aveva ottenuti 30. La coalizione era poi caduta nei sondaggi d’opinione. “Credo ancora in partnership, connessioni, nell’unione di un vasto campo impegnato per il cambiamento, ma legami di successo necessitano di amicizia, di accordi saldi e di impegno”, ha affermato Gabbay incontrando i parlamentari dell’Unione sionista.

Livni ha parlato in seguito

dicendo di dover riflettere sull’annuncio di Gabbay, prima di poter rispondere. Sabato due ministri di destra, Naftali Bennett e Ayelet Shaked, avevano annunciato la propria separazione dal partito Casa Ebraica per formare un nuovo schieramento, con cui vogliono attrarre un misto di elettori laci e religiosi.  L’ex capo di stato maggiore dell’esercito, Benny Gantz, ha poi segnalato l’intenzione di formare un nuovo partito centrista. Secondo i sondaggi, Netanyahu resterà premier, nonostante le accuse di corruzione nei suoi confronti. Nei prossimi mesi si saprà se sarà incriminato, ma lui ha già annunciato che comunque non si dimetterà. Attualmente il primo ministro guida quello che è considerato il governo più di destra della storia del Paese e ha segnalato che intende continuare così, se sarà rieletto.

LaPresse

 

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