Una Repubblica sempre più verde

L’Italia oggi ricorda il referendum che definì la forma di Stato. Dopo oltre 70 anni ambiente e animali stanno per entrare nella Carta. In Senato si lavora alla modifica ‘ambientalista’ della Costituzione

Italia sempre più ecologica ed attenta all’ambiente. Oggi è la Festa della Repubblica, istituita nel secolo scorso per ricordare la nascita del nostro Paese dopo il dramma della Seconda guerra mondiale. Si festeggia ogni anno il 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946 con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di stato (monarchia o repubblica) dare al Paese. Un anno dopo, il 22 dicembre 1947 fu promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola la Carta costituzionale, che entrò in vigore il 1 gennaio del 1948. La Costituzione del 1948, pur essendo all’avanguardia su molti aspetti, non presenta espliciti riferimenti all’ambiente, anche perché all’epoca vi era una sensibilità diversa rispetto a quella degli ultimi anni. Ma qualcosa sta cambiando.

Cambiano le priorità

Le questioni ambientali sono diventate centrali in tempi più recenti, e anche l’Italia ha adottato via via una legislazione sempre più rilevante nell’ambito dei diversi settori che compongono in settore, come l’inquinamento atmosferico, quello delle acque e la gestione dei rifiuti. Sensibilità cambiata anche perché non si po’ ignorare che dal boom economico in poi la quantità di rifiuti prodotta sia esponenzialmente aumentata per la diffusione della plastica. La ‘lacuna’ legislativa sta per essere colmata. Di recente, infatti, è stato avviato l’iter per inserire un articolo ‘verde’ nella nostra Carta fondamentale.

L’articolo 9

“La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica”, così recita l’articolo 9 della Costituzione, che è in via di modifica. Stesso discorso anche per l’articolo 41 che riguarda invece l’iniziativa economica. Appena due settimane fa la Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato il disegno di legge di modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione per inserire la tutela ambientale e la responsabilità verso le future generazioni nella Carta. Si tratta di un primo passo fondamentale per inserire la tutela dell’ambiente e degli animali nella Costituzione.
La frase da aggiungere all’articolo 9 della Carta recita “La Repubblica tutela l’ambiente e l’ecosistema, protegge le biodiversità e gli animali, promuove lo sviluppo sostenibile, anche nell’interesse delle future generazioni”, ma tra i vari passaggi potrebbe cambiare qualche dettaglio. La modifica che si dovrebbe invece attuare per l’articolo 41 riguarda l’attività economica pubblica e privata in modo che possa essere finalizzata non solo in senso sociale ma anche in ottica ambientale. Potrebbe esserci inoltre anche una modifica del Titolo V, nell’articolo 17 che stabilisce le materie di competenza esclusiva dello Stato. Alla lettera s troviamo “tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali”. A questa lista potrebbe essere aggiunta anche la salvaguardia degli animali. L’iter è avviato e le associazioni verdi plaudono all’iniziativa.

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