La Camera approva il taglio dei parlamentari. Meloni: “Un primo passo per ridurre la distanza tra Palazzo e cittadini”

Delrio: "Quello del Pd è diventato un sì perché sono state accolte le nostre ragioni"

Foto LaPresse/Mirko Barbieri in foto Giorgia Meloni

C’è l’ok della Camera al taglio dei parlamentari. A Montecitorio sono stati 553 deputati a votare a favore del provvedimento. Per ‘passare’, essendo una legge costituzionale, era necessaria la maggioranza assoluta (cioè 316 voti).

Alla votazione ha presenziato anche Giuseppe Conte, seduto tra i ministri D’Incà e Bonafede.

Il provvedimento ha incassato il sostegno sia dalla maggioranza giallo-rossa che dal centrodestra. Per Giorgia Meloni “Diminuire il numero di deputati e senatori – ha fatto sapere il leader di Fdi – è un primo passo per ridurre la distanza tra i cittadini e il palazzo ma non basta assolutamente. Due i passi da compiere: l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e l’abolizione dell’istituto ottocentesco dei senatori a vita”.

A spiegare il sì allla legge del Pd ci ha pensato Graziano Delrio: “Il nostro è diventato un sì perché sono state accolte le nostre ragioni. Noi votavamo no perché non c’era un contesto adeguato, perché questo taglio rischiava di non far rappresentare più alcuni territori. Sei regioni per esempio rischiavano di non avere più senatori. Oppure c’era un rapporto molto squilibrato tra le forze politiche”.

Non ha meravigliato neppure il sì del partito di Matteo Salvini, che anche in piena crisi con i Cinque Stelle aveva detto di essere pronto a diminuire il numero degli inquilini di Montecitorio e Palazzo Madama.

A votare contro sono stati 14 deputati del gruppo Misto, oltre a quello di Marzia Ferraioli di Forza Italia: si tratta di Sara Cunial, Veronica Giannone, Carmelo Lo Monte, Fausto Longo, Vittorio Sgarbi, Gloria Vizzini, Silvia Benedetti, Catello Vitiello, Alessandro Fusacchia, Riccardo Magi, Alessandro Colucci, Maurizio Lupi e Renzo Tondo.

Ad astenersi, invece, Bruno Tabacci del Misto e la dem Angela Schirò.

Non hanno partecipato alla seduta, invece, Francesca Businarolo, Andrea Colletti, Federica Dieni, Maria Marzana e Leda Volti perché in missione. Assenti pure Sebastiano Cubeddu, Massimiliano De Toma, Paolo Giuliodori, Stefania Mammì e Roberto Rossini.

Tra le fila dei dem non presenti Micaela Campana, Paolo Gentiloni e Francesca La Marca. Assenze anche per il neo-nato partito di Matteo Renzi: Nicola Carè e Massimo Ungaro non c’erano, così come Rossella Muroni di Leu.

Ventincinque gli assenti nel gruppo di Forza Italia. Otto, infine, i leghisti: Virginio Caparvi, Luis Di San Martino Lorenzato, Cristian Invernizzi, Donatella Legnaioli, Augusto Marchetti, Carlo Piastra, Tiziana Piccolo e Adolfo Zordan.

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