La camorra a Napoli, alleanza tra i Carillo e i Grimaldi

NAPOLI – Cosa hanno in comune gli ambienti criminali di Napoli nord e Napoli ovest? In entrambe le zone si assiste a un ricambio generazionale importante delle principali cosche malavitose. E se dalle parti di Miano un clan di giovanissimi sta spingendo per ottenere il controllo degli affari illeciti e dello spaccio nel rione San Gaetano, nel comprensorio di Pianura e Soccavo si registrano nuove alleanze. A firmarle sono i cosiddetti ‘reduci’, tutti quei soggetti scampati ai vari blitz e che oggi hanno tra le mani le redini delle organizzazioni criminali.

La maxi retata dello scorso 14 luglio, che ha visto finire in manette trenta persone ritenute affiliate alle cosche di Pianura, ha sortito un duplice effetto: se da un lato la Dda è riuscita a spegnere l’escalation di violenza, di agguati, bombe e ‘stese’, dall’altro in seguito al blitz hanno iniziato a guadagnare terreno le paranze di giovanissimi. Ma per essere forti bisogna avere dei sostegni. Lo sanno bene i vertici dei clan che hanno subito dettato i nuovi assetti. Nei quartieri di Pianura e Soccavo sono in corso da tempo sanguinose guerre di camorra.

I conflitti si intrecciano e confluiscono in un unico scontro. E già perché nel frattempo le cosche hanno trovato degli accordi. I Calone-Esposito-Marsicano di Pianura hanno stretto un’alleanza con i Vigilia. Immediata la replica dei Carillo-Perfetto, che hanno cercato appoggio nel clan Grimaldi, che negli ultimi mesi hanno acquisito potere e nuova linfa da scarcerazioni eccellenti e ritorni in quartiere di pezzi da novanta. Elementi di questa cosca sarebbero stati notati in giro con soggetti dell’organizzazione dell’altro quartiere.

Lo scopo è allungare le mani sui business delle sostanze stupefacenti e sulle estorsioni. Per quanto riguarda lo spaccio, nella sola Pianura sarebbero state aperte sei nuove micro piazze di smercio. A Soccavo l’affare principale è quello del pizzo. Il quartiere abbonda di attività commerciali, tutte potenziali prede dei clan, soprattutto in vista delle festività natalizie, quando gli affari vanno a gonfie vele. E poi c’è il Rione Traiano e la sua mega piazza di spaccio aperta 24 ore su 24: introiti per milioni di euro all’anno per chi la gestisce. Negli ultimi giorni la situazione tra Pianura e Soccavo sarebbe tranquilla. Non si registrano segnalazioni di spari e nemmeno di esplosioni. Gli investigatori sono convinti che si tratti di diktat impartiti dagli elementi apicali dei gruppi criminali. Una sorta di silenzio apparente dietro il quale nascondere manovre troppo importanti da portare a termine. E, in caso di eccessivo rumore, gli affari rischierebbero di saltare. Non si fermano, tuttavia, i cortei di uomini armati in sella a scooter, moto e a bordo di auto. Un modo per marcare il territorio e per dimostrare sfrontatezza ai nemici.

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