La “casta” delle utenze

Anni di malapolitica e anche di una massiccia dose di malainformazione ci hanno convinto che i privilegiati sono tutti lì a Roma, la “casta” bivacca tra Montecitorio e Palazzo Madama. Loro sono gli “intoccabili” per antonomasia. Ma, siamo seri, esiste una categoria di intoccabili ancora più intoccabili degli intoccabili di chi frequenta per mestiere i palazzi del potere: parliamo dei tecnici che si devono occupare di sopralluoghi, allacci e pose contatore di utenze nelle vostre case. Questi uomini godono di un potere praticamente illimitato: dispongono del vostro tempo a loro piacimento. Vi fissano un appuntamento per il 9 agosto tra le 8.00 e le 10.00? Vi organizzate per prendere ore di permesso al lavoro (se il lavoro ve lo consente)? Portate il figlio al nonno (per chi ce l’ha)? Spostate tutte le vostre agende? Loro possono bellamente passare avanti. Non vi è bisogno che avvisino, o che debbano dar conto a chiunque della loro mancata presenza. A fine turno diranno a qualche sistema automatizzato ininterrogabile da esseri umani che eravate voi a non esserci, a essere irreperibili, per fissare – per loro divina concessione – un nuovo appuntamento a cui non è detto si presenteranno. O, altrettanto raccapricciante, venire avvisati senza preavviso congruo con una chiamata alle 7.45 del tipo “Dottò, siete in casa? Per il contatore, possiamo passare tra ‘na decina di minuti poi dobbiamo andare”. Sarebbe splendido, del resto, poter dire: “Ma sai che c’è? Mi rivolgo a un altro installatore”. E non si può, perché in realtà la prerogativa per gran parte di queste operazioni è solitamente di una e una sola azienda in ognuna di tali pratiche. Questo permette a codesti operai di assurgere al ruolo di semidivinità, decidere se e come comparire – magari a pensarci male sarà per questo caldo di agosto che sono restii – e decidere che il loro tempo vale centinaia di volte il vostro. Nemmeno la PEC, solitamente l’arma migliore del consumatore in ogni battaglia, riesce a scalfire tale eccezionale potere. Pensate, se chiamate un rider per ordinare una pizza potete seguirlo con il GPS in ogni momento, verificare finanche se si ferma sul percorso per fare pipì, per paura che si freddi il vostro pasto e mettendo a rischio la sua scarna ricompensa in caso di contestazione; al contrario, se dovete mettere il gas a casa (non esattamente la stessa cosa) non vi è dato nemmeno sapere come contattare la squadra che deve installarvi il tutto, che vi ha lasciato sotto il portone a vegliare su eventuali furgoncini brandizzati che fuggono, mentre rimbalzate nei meandri di millemila società con call center automatizzati o strani concetti di ferie estive. Se domani mattina uno qualunque di noi toppasse un appuntamento di lavoro senza darne giustificazione, preavviso, motivazione sarebbe messo alla porta (e giustamente) a calci. Qui invece, nel Paese di Pulcinella, già in fase di attivazione dei nuovi allacci vi verrà preventivata, causa lunga e storica casistica confermata del resto da voce di popolo (che, come sapete, è voce ‘e ‘ddio), la necessità di mettervi l’anima in pace protempore.

*Esperto di comunicazione digitale

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