Presidenza Rai, la commissione di Vigilanza boccia la nomina di Foa. L’asse Salvini-Di Maio lavora al ‘piano b’: punta su Giampaolo Rossi

Marcello Foa avrebbe dovuto incassare 27 voti. Si è fermato a quota 22. Non hanno partecipato allo scrutinio Forza Italia, Leu e Partito Democratico

Marcello Foa (foto pagina facebook ufficiale)

ROMA – La Vigilanza Rai boccia la nomina di Marcello Foa. Il presidente designato dal governo giallo-verde avrebbe dovuto incassare 27 voti (su 40), ed invece si è fermato a quota 22.

Lo scrutinio ha reso inefficace la investitura di Foa (a presidente Rai)  decisa ieri a maggioranza dal Cda (clicca qui per leggere), ma il giornalista milanese resterà comunque alla guida del consiglio di amministrazione (provvisoriamente) in quanto consigliere anziano.

Al voto in Vigilanza non hanno partecipato Forza Italia, Liberi e Uguali e Partito Democratico. Ha votato (probabilmente scheda bianca), invece, il berlusconiano Alberto Baracchini (presidente della commissione).

Il piano b

Si pensa già al ‘piano b’. E l’alternativa a Foa potrebbe essere Giampaolo Rossi. A sponsorizzare l’ex presidente di Rainet ci sarebbe Fratelli d’Italia che ha dimostrato lealtà all’asse Lega-Cinque Stelle votando in Vigilanza (l’ormai silurato) giornalista e scrittore lombardo. Su Rossi potrebbero confluire anche i voti di Forza Italia.

Le reazioni

“Volevamo la Rai del cambiamento – ha commentato Gianluigi Paragone, ex volto di La7, ora esponente grillino. – Ma l’opposizione ha detto no. Mi auguro che Foa non si dimetta”.

“Il metodo era sbagliato – ha dichiarato Maurizio Gasparri, già ministro delle Comunicazioni. – Il candidato è stato bocciato. Va cambiato”.

Foa ora attende indicazioni: “Prendo atto con rispetto della decisione della Commissione di Vigilanza della Rai. Come noto – ha dichiarato il presidente ‘mancato’ – non ho chiesto alcun incarico nel Consiglio che mi è stato proposto dall’Azionista. Non posso pertanto che mettermi a sua disposizione invitandola a indicarmi quali siano i passi più opportuni da intraprendere nell’interesse della Rai”.

La maggioranza vorrebbe che Foa continuasse. Da consigliere più anziano, infatti, potrebbe guidare il Cda. Se la resistenza del giornalista milanese o l’ipotesi ‘Rossi’, spalleggiata da Fdi e Fi, non dovessero concretizzarsi c’è una terza via: l’elezioni di Riccardo Laganà, eletto consigliere dall’assemblea dei dipendenti della Rai che oggi hanno chiesti ai partiti di fare un passo indietro.

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