La linea del governo Conte sui migranti è chiara: ridistribuzione in Europa o porti chiusi

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte conferma la piena sintonia con il ministro dell'Interno Salvini: i 450 migranti soccorsi vanno redistribuiti tra i Paesi europei. Altrimenti i porti italiani rimarranno chiusi

Il ministro Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte
Il ministro Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte

ROMA – Il premier Giuseppe Conte ribadisce la linea del governo sul fronte dei migranti: vanno ridistribuiti tra i paesi dell’Unione Europea. Su questo c’è piena sintonia tra Lega e Movimento Cinque Stelle. Tanto che è stata resa nota anche una telefonata tra il presidente del Consiglio e il vicepremier della Lega Matteao Salvini. Una telefonata definiti “lunga e cordiale”. Con il ministro dell’Interno Conte ha affrontato in particolare l’ultimo caso, quello dei 450 migranti recuperati al largo di Lampedusa.

Conte e migranti: il governo valuta tre ipotesi

Nel corso della telefonata tra Conte e Salvini sarebbero state tre le ipotesi esaminate. La prima, auspicabile, è quella della ridistribuzione immediata dei 450 migranti tra i vari Paesi europei. La seconda è quello di avviare contatti con la Libia per il loro eventuale rientro sulle coste libiche, da dove sono partiti. La terza è la permanenza a bordo delle navi fino a che non saranno completate le operazione di identificazione e di esame delle richieste di asilo.

O redistribuzione o porti chiusi

Il presidente del Consiglio, pochi minuti fa, ha fatto sapere che il governo italiano “sta lavorando per un accordo con gli altri paesi Ue, per ottenere una redistribuzione immediata dei 450 migranti soccorsi in mare”. Le conseguenze di un comportamento ostruzionistico da parte dell’Unione europea sono altrettanto chiare: “Se non ci saranno risposte dai partner e in queste condizioni ai 450, non sarà consentito di sbarcare”

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