L’affondo di Alessandra Mussolini: “Fi cola a picco perché è uguale al Pd”

L’ex europarlamentare e il futuro degli azzurri: mancano i contenuti. Berlusconi? Lui non si discute, si ama

NAPOLI – Forza Italia è in evidente difficoltà, a Roma quanto in Campania, e ottenere un buon risultato alle Europee sembra un’impresa ardua, figurarsi pensare di poter essere competitivi alle Regionali del 2020. Soprattutto senza una solida coalizione di centrodestra. Ne è convinto chi le dinamiche interne a Fi le conosce bene da una vita, come l’ex esponente azzurra Alessandra Mussolini.
Onorevole, in Campania, dove la Lega sale nei sondaggi toccando il 20%, Fi sembra arrancare. Perché? Pesa la mancanza di un leader?
No, la leadership non c’entra, c’entrano i contenuti. Quello che accade su scala nazionale ha ripercussioni sul piano locale. C’è una deriva lenta, le cose non si possono o vogliono cambiare.
Eppure ci sono appuntamenti elettorali serrati, prima le Europee, poi le Regionali. In molti, dal leghista Cantalamessa all’ex governatore Caldoro, non sono convinti che nel 2020 esisterà ancora il centrodestra. Come crede andrà a finire?
Il rischio è concreto fino a quando si mantiene la schizofrenia di allearsi sui territori e farsi la guerra al governo.
E dei nomi che circolano come possibili candidati? Quello della Carfagna sembra buono per ogni stagione…
Lei ha un ruolo istituzionale preciso e credo che in questo momento possa aspirare ad un ruolo di leadership nazionale. Ha un appeal da sfruttare ad ampio raggio, non alle Regionali, seppur importanti. Poi non spetta a me dirlo, saranno scelte del partito.
Ma lei pensa si possa ancora parlare di centrodestra? E se sì in che termini?
Penso di sì. ‘Adda passà a nuttata’. Ma a differenza degli altri non credo che il governo gialloverde possa sciogliersi a breve. I due leader sono molto più simili di quello che sembra. Al di là dell’affetto che sicuramente Salvini ha per Silvio Berlusconi, credo che con Di Maio ci siano molte cose in comune, con l’euroscetticismo che fa da collante, un collante molto forte. Abbiamo visto che le distanze che c’erano in Europa tra Lega e 5 Stelle si sono ridotte di parecchio da quando stanno al governo insieme.
Berlusconi, ma anche Renzi, Martina e gli altri sono convinti del contrario. A loro cosa sfugge che lei invece vede?
E’ il loro modo di esorcizzare il timore che queste due forze di governo prendano sempre più piede. Allo stesso tempo è un modo per allontanare la certezza che anche se questo governo si sciogliesse, certo non toccherebbe a loro governare il Paese.
Un dato è incontestabile: Forza Italia è in declino. Lei e stata tra le prime a lanciare l’allarme e a chiedere dei cambiamenti anche in Campania. Il risultato è stato il suo isolamento, perché?
Di me non me importa proprio niente, io non sono il problema. Il problema è un partito che purtroppo non convince perché ha perso lo spirito di mediazione che aveva Berlusconi. Tajani non ce l’ha e non è adatto a rivestire il ruolo che gli è stato assegnato, essendo in contemporanea vicepresidente di Fi e presidente del Parlamento europeo.
E chi vedrebbe come braccio destro del Cavaliere?
Non lo so, certo bisognerebbe innanzitutto trovare un modo di spiegare perché il partito faccia opposizione a questo governo, cosa che non credo gli elettori capiscano. Questa posizione avvicina Fi al Pd. Qual è in questo momento la differenza tra il Pd e Forza Italia? Io non la vedo. Nei pastoni televisivi, che poi sono l’unica cosa che vede molta gente, non si colgono differenze, sono tutte e due opposizioni. Io sostenevo che andasse votata la fiducia al governo per evitare l’isolamento. Fi fa opposizione al Pd e opposizione al governo? Non è possibile. Non puoi fare opposizione al governo e opposizione all’opposizione.
Ora che è passato del tempo lo può dire: perché ha lasciato Fi. E poi, il suo futuro qual è?
Me ne sono andata da Fi non per conflitti interni, ma per la linea non condivisa. Dicevo che c’era il rischio di non essere compresi e infatti il partito ha dimezzato i consensi. Non so quale sia il mio futuro, ma Berlusconi è sempre a me caro. Lui non si discute, lui si ama.

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