L’annuncio della Nato: “C’è l’adesione di Finlandia e Svezia”

Il segretario generale Stoltenberg sottolinea l'importanza degli ultimi sviluppi

Foto AP / Olivier Matthys in foto il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg al Parlamento Europeo

ROMA – C’è la domanda di adesione di Finlandia e Svezia. Lo ha comunicato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: “Questo – ha dichiarato – è un momento storico in un momento critico per la nostra sicurezza. Speriamo di concludere rapidamente il processo di adesione”.

Il ritiro

E il vice presidente dell’assemblea Pyotr Tolstoy ha spiegato che “la Duma sta valutando il ritiro dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Organizzazione mondiale del commercio”, mentre  da Mosca il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha sottolineato che “La Russia non permetterà che scoppi la Terza Guerra mondiale” tuttavia “risponderemo se attaccati”. 

La resa

E secondo il ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov “sono almeno 265 i combattenti ucraini nascosti nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, nell’Ucraina sud-orientale, che hanno deposto le armi e si sono arresi nelle ultime 24 ore”, mentre nelle ultime ore le forze armate ucraine hanno annunciato “di aver ordinato l’evacuazione di tutti i combattenti ancora asserragliati nell’impianto siderurgico Azovstal di Mariupol, cedendo di fatto il controllo della città alla Russia dopo un assedio durato mesi”.

Esplosioni misteriose

Natalia Gavrilita, premier moldava ha sottolineato in una intervista che “le esplosioni misteriose in Transnistria, di cui si accusano a vicenda russi e ucraini, sono incidenti causati da parti interessate che cercano di destabilizzarci e trascinarci in una guerra indesiderata. Sono attacchi mascherati – ha aggiunto – per creare panico e insicurezza. Monitoriamo da vicino la situazione e ci stiamo preparando a scenari diversi. Non abbiamo un controllo effettivo sulla Transnistria, che da 30 anni è guidata dai separatisti sostenuti dalla Russia – ha concluso – e quindi non riusciamo a condurre un’indagine seria su quello che è successo”.

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