Calcio, Ribery: Salerno vive per questo sport, dobbiamo credere nel nostro obiettivo

Salerno “è una bella città, qui si vive per il calcio. Prima di venire qua ho cercato informazioni sulla Salernitana e su Salerno perché non ne sapevo molto

Frank Ribery (Foto LaPresse - Jennifer Lorenzini)

MILANO – Salerno “è una bella città, qui si vive per il calcio. Prima di venire qua ho cercato informazioni sulla Salernitana e su Salerno perché non ne sapevo molto. Poi, quando sono arrivato, il calore della gente mi ha ricordato la Francia. Anche da noi le persone vivono per il calcio, vivono per la loro passione. E anch’io sono così e per questo motivo sono venuto qua. Anche se ho vinto tutto nella mia vita e ho 39 anni, mi sento ancora un bambino: mi piace il calcio e vivo per quello”. Così Franck Ribery nel corso di una intervista su Dazn per il format Linea Diletta. “L’Arechi è un po’ speciale. Non è uno stadio troppo grande, ma si fa sentire: ti dà qualcosa di diverso rispetto a tanti grandi stadi che ho conosciuto nella mia carriera. I tifosi sono vicini ai giocatori, si fanno sentire dal primo all’ultimo minuto”, ha aggiunto. “Io faccio sempre il massimo per loro – ha detto Ribery – fanno tanti sacrifici ogni settimana, portano la famiglia e i bambini allo stadio. Loro vivono per il calcio, anche io. Quando c’è un rapporto positivo con i tifosi sono contento. Quando faccio una buona partita vado a casa tranquillo perché so che la città, all’indomani, quando si sveglia parlerà della partita”.

“So cosa significa per un tifoso vincere o perdere. Quando perdiamo sto malissimo perché so quanto ci tengono. Ho sentito fin da subito il calore della gente di Salerno, fin da quando sono arrivato. Mi ha dato la forza, la motivazione. Mi piace lavorare e dare il massimo, ma quando c’è anche questa vicinanza col pubblico, è questo che fa la differenza per continuare a lavorare e a credere nel nostro obiettivo”, ha ribadito. “Dopo 20 anni di carriera qualche acciacco si sente. Ho corso tanto, ho viaggiato tanto, ho giocato tante partite. Ma la fame, la mentalità e la passione rimangono: quelle o ce le hai o non ce le hai. È vero che oggi non vado più veloce come quando ero giovane. Però la mentalità resta. Io ho rispetto per la maglia, voglio che a fine partita sia sudata. Al mattino quando mi sveglio sono contento di andare all’allenamento. Quando giochiamo le partitelle in allenamento voglio sempre vincere: è fondamentale, questo significa avere mentalità, avere fame”, ha concluso Ribery.

(LaPresse)

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